Author: | Anonymous | ISBN: | 9788897144311 |
Publisher: | Adea edizioni | Publication: | May 18, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Anonymous |
ISBN: | 9788897144311 |
Publisher: | Adea edizioni |
Publication: | May 18, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Un libro che si rivolge a quanti, nella vita, hanno avuto l’intenzione – e l’occasione – di ricercare il senso della propria esistenza. In qualunque modo e attraverso qualsiasi filosofia, testardamente e con impegno o anche con il semplice buonsenso che, da solo, rende così evidente quanto “non ce l’abbiano raccontata giusta”.
In particolare, il testo è dedicato a tutti coloro che, entrati in contatto con qualche insegnamento e magari impegnati in un serio lavoro da anni, credono sia possibile realizzare la verità in questa stessa vita, attraverso un improvviso risveglio della coscienza. Ciò che, per intenderci, in Oriente chiamano “Illuminazione”.
A chi pratica Yoga, Meditazione, Zen, Arti marziali o qualsivoglia disciplina che aspiri a qualcosa di più che non un semplice benessere psico-fisico, può essere utile chiedersi che cosa farsene del bagaglio raccolto in anni di lavoro. Se non si raggiunge, cioè, l’obbiettivo di una rivelazione della reale natura del proprio Sé, a cosa sono servite tutte le pratiche, gli sforzi, i sacrifici compiuti nel tempo?
Proveremo, in questo testo, a trattare proprio questo tema. E si tratta di un argomento riservato in specifico a questa specie rara di incontentabili curiosi che antepone la ricerca di un senso all’accettazione passiva.
Non certo a tutti gli altri, quelli che hanno “svenduto” la loro vita, che hanno palesemente scelto (e non ne hanno neppure coscienza) di restare attaccati a qualcosa. Perché le “cose” – il denaro, le passioni, la carriera, il successo, gli oggetti, i luoghi e le persone – sono tutto quello che concepiscono e non ci starebbero neppure a sentire.
Vogliamo quindi fare queste due chiacchiere solo con questo genere di lettori, qualcosa di più dei venticinque lettori di manzoniana memoria, ma non certo una folla. Due chiacchiere tra amici, persone che hanno condiviso fino ad oggi un pezzo del cammino.
Vogliamo insomma chiederci, ormai arrivati insieme a questo punto: «Alla fine, cosa rimane?».
Un libro che si rivolge a quanti, nella vita, hanno avuto l’intenzione – e l’occasione – di ricercare il senso della propria esistenza. In qualunque modo e attraverso qualsiasi filosofia, testardamente e con impegno o anche con il semplice buonsenso che, da solo, rende così evidente quanto “non ce l’abbiano raccontata giusta”.
In particolare, il testo è dedicato a tutti coloro che, entrati in contatto con qualche insegnamento e magari impegnati in un serio lavoro da anni, credono sia possibile realizzare la verità in questa stessa vita, attraverso un improvviso risveglio della coscienza. Ciò che, per intenderci, in Oriente chiamano “Illuminazione”.
A chi pratica Yoga, Meditazione, Zen, Arti marziali o qualsivoglia disciplina che aspiri a qualcosa di più che non un semplice benessere psico-fisico, può essere utile chiedersi che cosa farsene del bagaglio raccolto in anni di lavoro. Se non si raggiunge, cioè, l’obbiettivo di una rivelazione della reale natura del proprio Sé, a cosa sono servite tutte le pratiche, gli sforzi, i sacrifici compiuti nel tempo?
Proveremo, in questo testo, a trattare proprio questo tema. E si tratta di un argomento riservato in specifico a questa specie rara di incontentabili curiosi che antepone la ricerca di un senso all’accettazione passiva.
Non certo a tutti gli altri, quelli che hanno “svenduto” la loro vita, che hanno palesemente scelto (e non ne hanno neppure coscienza) di restare attaccati a qualcosa. Perché le “cose” – il denaro, le passioni, la carriera, il successo, gli oggetti, i luoghi e le persone – sono tutto quello che concepiscono e non ci starebbero neppure a sentire.
Vogliamo quindi fare queste due chiacchiere solo con questo genere di lettori, qualcosa di più dei venticinque lettori di manzoniana memoria, ma non certo una folla. Due chiacchiere tra amici, persone che hanno condiviso fino ad oggi un pezzo del cammino.
Vogliamo insomma chiederci, ormai arrivati insieme a questo punto: «Alla fine, cosa rimane?».