Author: | Massimo Onofri | ISBN: | 9788878534179 |
Publisher: | Edizioni Sette Città | Publication: | September 22, 2011 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Massimo Onofri |
ISBN: | 9788878534179 |
Publisher: | Edizioni Sette Città |
Publication: | September 22, 2011 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Venti studi su un secolo fin troppo controverso e ribollente, il Novecento
italiano, ma redatti da una particolarissima angolazione: che è quella d’una
speciale autobiografia della nazione, in cui, a costruirla, non sono stati solo i
grandi e indiscussi protagonisti, ma anche personaggi apparentemente minori
e, talvolta, persino laterali, quando non completamente rimossi. Ecco perché,
accanto al ritratto di Grazia Deledda, restituita in tutto il suo valore di scrittrice
tragica e irredimibile, o d’un inatteso e risentito Pirandello, di un euforico
Soldati o dei lucidissimi Brancati e Sciascia, molto acclarati, ma rivisitati per
aspetti secondari o magari minori della loro vasta opera, il lettore troverà qui,
non soltanto Pratolini e Cassola, Lalla Romano e Ottieri, ma anche gli ormai
dimenticatissimi Frateili, Tecchi e Gorresio, fino a un Mannuzzu, che ci riporta
ai giorni nostri. Con la partecipazione straordinaria di un pittore celeberrimo
ma molto discusso come Renato Guttuso. Né mancano, in una chiave di
militante attualizzazione, quasi una sorta di autobiografia dell’ombra, le figure
di alcuni grandi lettori e critici come Borgese, Debenedetti, Baldacci e Raboni.
Una galleria di uomini e di donne, di italiani insomma, poco importa se a
figura intera, a mezzo busto o di profilo, o allo stato di problematico abbozzo,
ma sempre nella prospettiva di una stupefacente introspezione, e restituiti
all’incrocio di storia morale e storia civile. Una galleria, insomma, di ritratti
d’autore, garantiti dalla scrittura felicissima di uno dei saggisti stilisticamente
più riconoscibili della critica italiana di oggi.
Venti studi su un secolo fin troppo controverso e ribollente, il Novecento
italiano, ma redatti da una particolarissima angolazione: che è quella d’una
speciale autobiografia della nazione, in cui, a costruirla, non sono stati solo i
grandi e indiscussi protagonisti, ma anche personaggi apparentemente minori
e, talvolta, persino laterali, quando non completamente rimossi. Ecco perché,
accanto al ritratto di Grazia Deledda, restituita in tutto il suo valore di scrittrice
tragica e irredimibile, o d’un inatteso e risentito Pirandello, di un euforico
Soldati o dei lucidissimi Brancati e Sciascia, molto acclarati, ma rivisitati per
aspetti secondari o magari minori della loro vasta opera, il lettore troverà qui,
non soltanto Pratolini e Cassola, Lalla Romano e Ottieri, ma anche gli ormai
dimenticatissimi Frateili, Tecchi e Gorresio, fino a un Mannuzzu, che ci riporta
ai giorni nostri. Con la partecipazione straordinaria di un pittore celeberrimo
ma molto discusso come Renato Guttuso. Né mancano, in una chiave di
militante attualizzazione, quasi una sorta di autobiografia dell’ombra, le figure
di alcuni grandi lettori e critici come Borgese, Debenedetti, Baldacci e Raboni.
Una galleria di uomini e di donne, di italiani insomma, poco importa se a
figura intera, a mezzo busto o di profilo, o allo stato di problematico abbozzo,
ma sempre nella prospettiva di una stupefacente introspezione, e restituiti
all’incrocio di storia morale e storia civile. Una galleria, insomma, di ritratti
d’autore, garantiti dalla scrittura felicissima di uno dei saggisti stilisticamente
più riconoscibili della critica italiana di oggi.