Premio Nonino 2017 a “un Maestro del nostro tempo”
MOTIVAZIONE
Il filosofo John Gray ha ricoperto cattedre prestigiose alla Oxford University e alla London School of Economics. Nell’ultimo decennio, tuttavia, è diventato anche una delle voci più autorevoli del pensiero contemporaneo. In una serie di testi straordinari, molto letti e controversi Gray ha contestato presupposizioni da lungo consolidate nel pensiero sociale e nella storia politica. Nel fare ciò, ha anche predetto eventi politici e sociali recenti quali la crisi economica del 2007 e anche l’attuale avvento di governi populisti.
L’uomo è un animale come tutti gli altri, questa è la difficile eredità di Darwin, un’eredità che risulta ingombrante non solo per gli umanisti o i cristiani ma anche per tutti coloro che non rinunciano all’idea di poter governare razionalmente, consapevolmente il cammino evolutivo dell’umanità.
Cadute le illusioni delle utopie politiche, svanita la fede in un aldilà ultraterreno, l’antico slancio prometeico alimenta oggi i sogni della tecnologia e della scienza. Scegliere il proprio patrimonio genetico, aspirare all’immortalità criogenica, rinunciare al corpo per entrare nella realtà virtuale: i miti sono in fondo gli stessi, segnati dall’inevitabile fede nella libertà e dall’aspirazione al controllo totale di sé e del mondo. Ma libertà e controllo sono per Gray due fatali illusioni, radicate nell’illusione più grande di essere noi umani diversi dagli animali, che non hanno bisogno di scopi, finalità, progetti per stare al mondo.
In compagnia dei grandi maestri dello scetticismo e del pessimismo occidentali, il viaggio letterario di Gray attraverso le stazioni della cultura moderna e contemporanea approda all’antica sapienza taoista, che ci apre le porte dell’accettazione del limite come possibilità di godimento pieno, ci insegna la natura dell’agire morale come gesto esatto e distaccato, ci mostra l’inconsistenza della nostra idea di realtà.
Uno sguardo poetico come unico antidoto all'illusione più pericolosa, quella di poterci mai liberare dalle illusioni; un invito a guardare, con quieta vertigine, allo spettacolo della vita e a sentire in questo il compiersi del suo unico scopo possibile.
«Una vera rarità, un’opera di filosofia contemporanea priva di gergo filosofico, accessibile e di importanza fondamentale per il mondo in rapida evoluzione nel quale viviamo».
Will Self
«Cani di paglia sfida tutte le nostre convinzioni su cosa voglia dire essere uomini, e ci mostra che tutte ci deluderanno. Chi siamo e perché siamo qui? Le risposte di Gray lasceranno la maggior parte di noi profondamente scossi. Una guida essenziale al nuovo millennio».
J.G. Ballard
«Il notevole libro di John Gray ci mostra cosa sarebbe la nostra vita senza la distrazione delle consolazioni».
Adam Phillips
Premio Nonino 2017 a “un Maestro del nostro tempo”
MOTIVAZIONE
Il filosofo John Gray ha ricoperto cattedre prestigiose alla Oxford University e alla London School of Economics. Nell’ultimo decennio, tuttavia, è diventato anche una delle voci più autorevoli del pensiero contemporaneo. In una serie di testi straordinari, molto letti e controversi Gray ha contestato presupposizioni da lungo consolidate nel pensiero sociale e nella storia politica. Nel fare ciò, ha anche predetto eventi politici e sociali recenti quali la crisi economica del 2007 e anche l’attuale avvento di governi populisti.
L’uomo è un animale come tutti gli altri, questa è la difficile eredità di Darwin, un’eredità che risulta ingombrante non solo per gli umanisti o i cristiani ma anche per tutti coloro che non rinunciano all’idea di poter governare razionalmente, consapevolmente il cammino evolutivo dell’umanità.
Cadute le illusioni delle utopie politiche, svanita la fede in un aldilà ultraterreno, l’antico slancio prometeico alimenta oggi i sogni della tecnologia e della scienza. Scegliere il proprio patrimonio genetico, aspirare all’immortalità criogenica, rinunciare al corpo per entrare nella realtà virtuale: i miti sono in fondo gli stessi, segnati dall’inevitabile fede nella libertà e dall’aspirazione al controllo totale di sé e del mondo. Ma libertà e controllo sono per Gray due fatali illusioni, radicate nell’illusione più grande di essere noi umani diversi dagli animali, che non hanno bisogno di scopi, finalità, progetti per stare al mondo.
In compagnia dei grandi maestri dello scetticismo e del pessimismo occidentali, il viaggio letterario di Gray attraverso le stazioni della cultura moderna e contemporanea approda all’antica sapienza taoista, che ci apre le porte dell’accettazione del limite come possibilità di godimento pieno, ci insegna la natura dell’agire morale come gesto esatto e distaccato, ci mostra l’inconsistenza della nostra idea di realtà.
Uno sguardo poetico come unico antidoto all'illusione più pericolosa, quella di poterci mai liberare dalle illusioni; un invito a guardare, con quieta vertigine, allo spettacolo della vita e a sentire in questo il compiersi del suo unico scopo possibile.
«Una vera rarità, un’opera di filosofia contemporanea priva di gergo filosofico, accessibile e di importanza fondamentale per il mondo in rapida evoluzione nel quale viviamo».
Will Self
«Cani di paglia sfida tutte le nostre convinzioni su cosa voglia dire essere uomini, e ci mostra che tutte ci deluderanno. Chi siamo e perché siamo qui? Le risposte di Gray lasceranno la maggior parte di noi profondamente scossi. Una guida essenziale al nuovo millennio».
J.G. Ballard
«Il notevole libro di John Gray ci mostra cosa sarebbe la nostra vita senza la distrazione delle consolazioni».
Adam Phillips