Canti mistici

Nonfiction, Religion & Spirituality, New Age, Mysticism
Cover of the book Canti mistici by Rabindrânâth Tagore, Youcanprint
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Author: Rabindrânâth Tagore ISBN: 9788892639102
Publisher: Youcanprint Publication: November 30, 2016
Imprint: Language: Italian
Author: Rabindrânâth Tagore
ISBN: 9788892639102
Publisher: Youcanprint
Publication: November 30, 2016
Imprint:
Language: Italian

Rabindrânâth Tagore, nome anglicizzato di Rabindrânâth Thâkur, nacque a Calcutta il 6 maggio 1861, da nobile famiglia.

Nel 1877 fu mandato a studiare diritto in Inghilterra e vi rimase per tre anni: era l'occasione per entrare in contatto con la cultura occidentale.

Al suo ritorno in patria ebbe subito modo di mettere a frutto l'esperienza maturata in Europa scrivendo appunto le Lettere di un viaggiatore in Europa (1881). Inoltre si interessò al dramma musicale, pubblicando Il genio di Vâlmiki (1882), e alla lirica, pubblicando i Canti della sera e i Canti del mattino (1882-83).

Compose anche drammi, tra i quali ricordiamo Il re e la regina (1889), Sacrificio (1891) e Citrângadâ (1892), uno dei suoi capolavori; raccolte poetiche come Mânâsi (1890) e Il battello d'oro (1893); un nuovo diario di viaggio e numerosi libri di novelle.

Nel 1901 a Santiniketan, presso il villaggio di Bolpur nel Bengala, aprì una scuola nella quale cercò di attuare tutti i suoi ideali educativi. Gli allievi avevano la possibilità di vivere liberi, a contatto immediato della natura, ascoltando all'aperto le lezioni, come si usava anticamente.

Tra il 1902 e il 1907 Tagore ebbe la sfortuna di perdere la moglie e due figli, ma la sua attività letteraria non ne fu compromessa. Tra il 1903 e il 1904 pubblicò in bengàli il poemetto "Il bambino" (Sisu) che diverrà poi La luna crescente (London, 1915), tra il 1907 e il 1910 il romanzo Gora, nel 1910 il dramma il re della camera scura, nel 1912 un'autobiografia e il dramma L'ufficio postale, nel 1913 Setdhanel. La realizzazione della vita, una scelta delle conferenze di natura filosofico-religiosa che aveva tenuto a Santiniketan. Inoltre le raccolte di liriche Gitânjali. Offerta di canti (1913), Raccolta di frutti (1913-15), il giardiniere (1914). Ormai la popolarità di Tagore si era diffusa anche in Europa: attirò infatti l'attenzione di grandi poeti come WB.Yeats e Ezra Pound. Ormai era giunto ai vertici della letteratura mondiale. Sull'onda di questa fama ottenne nel 1913 il premio Nobel per la poesia.

Tra il 1915 e il 1916 scrisse il romanzo La casa e il mondo; nel 1916 una raccolta di poesie Balaka; nel 1924 il dramma Oleandri rossi e altri saggi pedagogici e politici. Cominciò a viaggiare per il mondo, ovunque portando il suo ideale di pace. Giappone, Stati Uniti, America del Sud, Italia.

Morì a Santiniketan il 7 agosto 1941.

Il pensiero filosofico-religioso di Tagore si può trovare soprattutto in Sadhana, in cui traspare un panteismo mistico che ha le sue radici nelle Upanishad. Contemplando la natura si può scoprire Dio in ogni cosa e collegare quindi l'uomo all'universo, il particolare all'assoluto. In Gitailjali, questa armonia tra l'uomo e il cosmo, diviene un canto in lode di Dio, ritrovato appunto mediante il mistero dell'intuizione.

Nelle sue opere Tagore usò sia la lingua bengli, adattandola alle sue molteplici esigenze, sia l'inglese, che egli conosceva altrettanto perfettamente.

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Rabindrânâth Tagore, nome anglicizzato di Rabindrânâth Thâkur, nacque a Calcutta il 6 maggio 1861, da nobile famiglia.

Nel 1877 fu mandato a studiare diritto in Inghilterra e vi rimase per tre anni: era l'occasione per entrare in contatto con la cultura occidentale.

Al suo ritorno in patria ebbe subito modo di mettere a frutto l'esperienza maturata in Europa scrivendo appunto le Lettere di un viaggiatore in Europa (1881). Inoltre si interessò al dramma musicale, pubblicando Il genio di Vâlmiki (1882), e alla lirica, pubblicando i Canti della sera e i Canti del mattino (1882-83).

Compose anche drammi, tra i quali ricordiamo Il re e la regina (1889), Sacrificio (1891) e Citrângadâ (1892), uno dei suoi capolavori; raccolte poetiche come Mânâsi (1890) e Il battello d'oro (1893); un nuovo diario di viaggio e numerosi libri di novelle.

Nel 1901 a Santiniketan, presso il villaggio di Bolpur nel Bengala, aprì una scuola nella quale cercò di attuare tutti i suoi ideali educativi. Gli allievi avevano la possibilità di vivere liberi, a contatto immediato della natura, ascoltando all'aperto le lezioni, come si usava anticamente.

Tra il 1902 e il 1907 Tagore ebbe la sfortuna di perdere la moglie e due figli, ma la sua attività letteraria non ne fu compromessa. Tra il 1903 e il 1904 pubblicò in bengàli il poemetto "Il bambino" (Sisu) che diverrà poi La luna crescente (London, 1915), tra il 1907 e il 1910 il romanzo Gora, nel 1910 il dramma il re della camera scura, nel 1912 un'autobiografia e il dramma L'ufficio postale, nel 1913 Setdhanel. La realizzazione della vita, una scelta delle conferenze di natura filosofico-religiosa che aveva tenuto a Santiniketan. Inoltre le raccolte di liriche Gitânjali. Offerta di canti (1913), Raccolta di frutti (1913-15), il giardiniere (1914). Ormai la popolarità di Tagore si era diffusa anche in Europa: attirò infatti l'attenzione di grandi poeti come WB.Yeats e Ezra Pound. Ormai era giunto ai vertici della letteratura mondiale. Sull'onda di questa fama ottenne nel 1913 il premio Nobel per la poesia.

Tra il 1915 e il 1916 scrisse il romanzo La casa e il mondo; nel 1916 una raccolta di poesie Balaka; nel 1924 il dramma Oleandri rossi e altri saggi pedagogici e politici. Cominciò a viaggiare per il mondo, ovunque portando il suo ideale di pace. Giappone, Stati Uniti, America del Sud, Italia.

Morì a Santiniketan il 7 agosto 1941.

Il pensiero filosofico-religioso di Tagore si può trovare soprattutto in Sadhana, in cui traspare un panteismo mistico che ha le sue radici nelle Upanishad. Contemplando la natura si può scoprire Dio in ogni cosa e collegare quindi l'uomo all'universo, il particolare all'assoluto. In Gitailjali, questa armonia tra l'uomo e il cosmo, diviene un canto in lode di Dio, ritrovato appunto mediante il mistero dell'intuizione.

Nelle sue opere Tagore usò sia la lingua bengli, adattandola alle sue molteplici esigenze, sia l'inglese, che egli conosceva altrettanto perfettamente.

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