Come muore una zebra

A quasi sessant'anni Alberto scopre di avere un tumore e inizia a seguire le terapie proposte. In ospedale conosce altri malati come lui, Antonio e Giuseppe, con i quali inizia un'amicizia profonda e pericolosa. I tre uomini condividono infatti il sogno di non morire inutilmente e di dare alla vita un senso nobile e alto. Messe da parte le diverse passioni politiche i tre uomini scoprono di avere in comune i valori della patria e della famiglia, oltre alla preoccupazione per il mondo che stanno lasciandosi alle spalle. Sotto la guida di Raffaele, anche lui malato come loro, si preparano militarmente per il progetto finale della loro esistenza. Dopo aver abbandonato le terapie i quattro uomini iniziano ad incontrarsi con frequenza per imparare ad usare le armi e allenare la loro azione kamikaze come un balletto. Obiettivo: la seduta plenaria del Parlamento a Montecitorio. Man mano che il giorno dell'attentato si avvicina il gruppo inizia a perdere i pezzi, reclamati dalla malattia. Uno dopo l'altro i compagni di avventura lasciano solo Alberto, che promette loro di portare comunque a compimento la missione suicida nel nome di un'Italia migliore, che ha bisogno di uno scossone forte che la risvegli dalla passività. Ma non tutto è come sembra, e presto Alberto dovrà fare ancora una scelta difficile, proprio nel nome dei suoi ideali.
"Come muore una zebra" non è un inno al terrorismo, ma un lungo ragionamento sulle cose che contano davvero nella vita umana. Al centro sono i valori più cari, le persone più importanti per le quali saper morire, ma soprattutto vivere.