Author: | Rolando Leanza | ISBN: | 9788868852047 |
Publisher: | Rolando Leanza | Publication: | January 9, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Rolando Leanza |
ISBN: | 9788868852047 |
Publisher: | Rolando Leanza |
Publication: | January 9, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La proposta del metodo diretto per l’esercizio della democrazia nel terzo millennio, che consente di legiferare ordinariamente e permette al popolo di modificare legalmente le Costituzioni Nazionali moderne è l'unica forma di rivoluzione popolare perseguibile senza forza e/o violenza. È una riforma diversa, che evidenzia le ragioni etiche delegittimanti le costituzioni democratiche moderne. Le scelte politiche inique provocano crisi sociali e disaffezione popolare elettorale e svalutazione della mediazione politica. Occorre riscoprire lo spirito della democrazia con le varie categorie dei valori e del bene e per una nuova legittimazione etica e sociale delle costituzioni democratiche. La risposta alla crisi istituzionale è la chiamata diretta del popolo a decidere, lasciandogli acquisire l’indipendenza e la responsabilità, così da attuare la piena Democrazia Diretta.
Occorre riconoscere al popolo il diritto ad esercitare il potere legislativo quale fonte primaria assoluta e diretta sovra costituzionale e quindi non limitabile da alcuno o da alcunché, integrando gli strumenti politici e quelli del mandato parlamentare con la democrazia diretta, assegnando ai Referendum il ruolo legislativo primario attraverso la diversificazione delle materie, il raggiungimento del quorum, il meccanismo dei diritti delle maggioranze e delle minoranze, dei voti e votanti, attraverso il suffragio universale e il diritto di voto a tutti i minori.
Spunti di proposte di revisioni costituzionali e legislative sono offerti al pubblico confronto per l’esercizio della mediazione politica, che va filtrata attraverso le scelte popolari. La mediazione politica necessaria e doverosa dalla stragrande maggioranza dei commentatori, i quali, però, tendono a valutare come scarsa la capacità del cittadino nel giudicare ciò che è meglio fare.
Nello specifico le ipotesi riguardano un totale ridisegno dello Stato attraverso alcuni passaggi ben determinati:
- totale separazione tra loro dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario;
- elezione diretta di Presidente della Repubblica, responsabile del potere legislativo e del Parlamento e del Capo del Governo,responsabile del potere esecutivo del Governo;
- riduzione degli organi elettivi in percentuale alla popolazione;
- Senato con meno di 100 senatori, quale organo inquisitorio e di controllo costituzionale, ma soprattutto organo di gestione e controllo del potere giudiziario;
sostituzione di Regioni, Province e Comuni con due livelli amministrativi intermedi;
- assegnazione allo Stato dell'oro della Banca d’Italia e di tutte le proprietà pubbliche;
- invio di una lettera al Presidente Napolitano per sollecitare, con un messaggio alle Camere, l'esercizio della democrazia diretta sull'esempio della Svizzera.
La proposta del metodo diretto per l’esercizio della democrazia nel terzo millennio, che consente di legiferare ordinariamente e permette al popolo di modificare legalmente le Costituzioni Nazionali moderne è l'unica forma di rivoluzione popolare perseguibile senza forza e/o violenza. È una riforma diversa, che evidenzia le ragioni etiche delegittimanti le costituzioni democratiche moderne. Le scelte politiche inique provocano crisi sociali e disaffezione popolare elettorale e svalutazione della mediazione politica. Occorre riscoprire lo spirito della democrazia con le varie categorie dei valori e del bene e per una nuova legittimazione etica e sociale delle costituzioni democratiche. La risposta alla crisi istituzionale è la chiamata diretta del popolo a decidere, lasciandogli acquisire l’indipendenza e la responsabilità, così da attuare la piena Democrazia Diretta.
Occorre riconoscere al popolo il diritto ad esercitare il potere legislativo quale fonte primaria assoluta e diretta sovra costituzionale e quindi non limitabile da alcuno o da alcunché, integrando gli strumenti politici e quelli del mandato parlamentare con la democrazia diretta, assegnando ai Referendum il ruolo legislativo primario attraverso la diversificazione delle materie, il raggiungimento del quorum, il meccanismo dei diritti delle maggioranze e delle minoranze, dei voti e votanti, attraverso il suffragio universale e il diritto di voto a tutti i minori.
Spunti di proposte di revisioni costituzionali e legislative sono offerti al pubblico confronto per l’esercizio della mediazione politica, che va filtrata attraverso le scelte popolari. La mediazione politica necessaria e doverosa dalla stragrande maggioranza dei commentatori, i quali, però, tendono a valutare come scarsa la capacità del cittadino nel giudicare ciò che è meglio fare.
Nello specifico le ipotesi riguardano un totale ridisegno dello Stato attraverso alcuni passaggi ben determinati:
- totale separazione tra loro dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario;
- elezione diretta di Presidente della Repubblica, responsabile del potere legislativo e del Parlamento e del Capo del Governo,responsabile del potere esecutivo del Governo;
- riduzione degli organi elettivi in percentuale alla popolazione;
- Senato con meno di 100 senatori, quale organo inquisitorio e di controllo costituzionale, ma soprattutto organo di gestione e controllo del potere giudiziario;
sostituzione di Regioni, Province e Comuni con due livelli amministrativi intermedi;
- assegnazione allo Stato dell'oro della Banca d’Italia e di tutte le proprietà pubbliche;
- invio di una lettera al Presidente Napolitano per sollecitare, con un messaggio alle Camere, l'esercizio della democrazia diretta sull'esempio della Svizzera.