Di armadilli e charango...

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Cultural Studies, Emigration & Immigration, Fiction & Literature, Literary Theory & Criticism
Cover of the book Di armadilli e charango... by Maria Rosaria Valentini, Gabriele Capelli Editore
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Author: Maria Rosaria Valentini ISBN: 9788887469837
Publisher: Gabriele Capelli Editore Publication: July 25, 2012
Imprint: Smashwords Edition Language: Italian
Author: Maria Rosaria Valentini
ISBN: 9788887469837
Publisher: Gabriele Capelli Editore
Publication: July 25, 2012
Imprint: Smashwords Edition
Language: Italian

Il charango è uno strumento sudamericano a corde la cui cassa armonica era costituita dalla corazza dell’armadillo. Questo ci porterebbe facilmente a pensare che i racconti contenuti siano in qualche modo legati ai paesi latinoamericani. Ma saremmo in errore. Perlomeno in parte.
I racconti sono ambientati in diverse parti del mondo: dal Ticino al sudamerica, dall’africa ai balcani, ecc.
Storie vere, storie che fanno riflettere.
Qui di seguito un estratto dalla postfazione della Professoressa Nelly Valsangiacomo dell’università di Losanna:
[...] Questi racconti-testimonianza, che si svolgono tra la quotidianità del presente e la drammaticità del passato, narrano di uno tra i più importanti fenomeni della storia contemporanea, quello dello spostamento. I flussi migratori, per motivi e in momenti diversi, hanno particolarmente segnato gli ultimi centocinquanta anni e ci parlano di stenti, violenze, fughe e incertezze, ma anche di solidarietà, speranza e rinascita che hanno numerose similitudini nello spazio e nel tempo: dalle emigrazioni economiche di fine Ottocento al rifugio e all’esilio della seconda guerra mondiale, dal Cile delle torture all’Africa dell’emergenza.
Sono narrazioni nelle quali la Storia si svolge in secondo piano, mentre l’individuo è al centro; un individuo che nella sua testimonianza racchiude quella di molti altri: dell’“infinito esercito di donne senza voce” dei “fantasmi del reale” e della loro costante necessità di “cercare la vita altrove”. Una vita che si ritrova nella solidarietà e nell’incontro con l’altro prima, nella memoria poi. Sono anche racconti-testimonianze sofferti e liberatori, in bilico tra l’urgenza dell’esprimersi e la difficoltà, a volte l’impossibilità, di ripercorrere momenti così dolorosi.
Nella riflessione attorno ai complessi legami che intersecano storia e letteratura, mi pare che siano libri come questo che chiariscono al tempo stesso come la storia alimenti la letteratura e come la letteratura sia d’appoggio alla riflessione storiografica, permettendo a volte di rischiarare le zone d’ombra dovute all’assenza di documentazione.
È però soprattutto il potere evocativo ed emozionale di questo dipanarsi di storie individuali lungo la storia collettiva che accorcia le distanze tra chi legge e l’avvenimento storico e spinge (così mi auguro) verso il desiderio di conoscenza; conoscenza che contribuisce a cancellare il giudizio affrettato nei confronti dell’altro. “Persone singole sono diverse di politica”, afferma Franka, racchiudendo in questa frase il senso di questi suggestivi racconti-testimonianza di Maria Rosaria Valentini.

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Il charango è uno strumento sudamericano a corde la cui cassa armonica era costituita dalla corazza dell’armadillo. Questo ci porterebbe facilmente a pensare che i racconti contenuti siano in qualche modo legati ai paesi latinoamericani. Ma saremmo in errore. Perlomeno in parte.
I racconti sono ambientati in diverse parti del mondo: dal Ticino al sudamerica, dall’africa ai balcani, ecc.
Storie vere, storie che fanno riflettere.
Qui di seguito un estratto dalla postfazione della Professoressa Nelly Valsangiacomo dell’università di Losanna:
[...] Questi racconti-testimonianza, che si svolgono tra la quotidianità del presente e la drammaticità del passato, narrano di uno tra i più importanti fenomeni della storia contemporanea, quello dello spostamento. I flussi migratori, per motivi e in momenti diversi, hanno particolarmente segnato gli ultimi centocinquanta anni e ci parlano di stenti, violenze, fughe e incertezze, ma anche di solidarietà, speranza e rinascita che hanno numerose similitudini nello spazio e nel tempo: dalle emigrazioni economiche di fine Ottocento al rifugio e all’esilio della seconda guerra mondiale, dal Cile delle torture all’Africa dell’emergenza.
Sono narrazioni nelle quali la Storia si svolge in secondo piano, mentre l’individuo è al centro; un individuo che nella sua testimonianza racchiude quella di molti altri: dell’“infinito esercito di donne senza voce” dei “fantasmi del reale” e della loro costante necessità di “cercare la vita altrove”. Una vita che si ritrova nella solidarietà e nell’incontro con l’altro prima, nella memoria poi. Sono anche racconti-testimonianze sofferti e liberatori, in bilico tra l’urgenza dell’esprimersi e la difficoltà, a volte l’impossibilità, di ripercorrere momenti così dolorosi.
Nella riflessione attorno ai complessi legami che intersecano storia e letteratura, mi pare che siano libri come questo che chiariscono al tempo stesso come la storia alimenti la letteratura e come la letteratura sia d’appoggio alla riflessione storiografica, permettendo a volte di rischiarare le zone d’ombra dovute all’assenza di documentazione.
È però soprattutto il potere evocativo ed emozionale di questo dipanarsi di storie individuali lungo la storia collettiva che accorcia le distanze tra chi legge e l’avvenimento storico e spinge (così mi auguro) verso il desiderio di conoscenza; conoscenza che contribuisce a cancellare il giudizio affrettato nei confronti dell’altro. “Persone singole sono diverse di politica”, afferma Franka, racchiudendo in questa frase il senso di questi suggestivi racconti-testimonianza di Maria Rosaria Valentini.

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