Author: | Danilo D'ambrosio | ISBN: | 9788890685842 |
Publisher: | Danilo D'ambrosio | Publication: | April 24, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Danilo D'ambrosio |
ISBN: | 9788890685842 |
Publisher: | Danilo D'ambrosio |
Publication: | April 24, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Le condizioni di salute dell’individuo e di una popolazione sono il risultato dell’interazione tra fattori genetici e fattori ambientali. Tra quest’ultimi, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale. Numerosi studi suggeriscono che la Dieta Mediterranea contribuisce a mantenerci in salute in modo decisivo, diminuendo drasticamente l’incidenza malattie gravi come quelle metaboliche, quelle cronico-degenerative e i tumori. Se i canoni di una “dieta” equilibrata sono il giusto apporto calorico-proteico, la qualità e la stagionalità dei prodotti, la convivialità e l’attività fisica, la Dieta Mediterranea rispetta a pieno tali principi. Purtroppo negli ultimi anni si è verificato nella popolazione un progressivo allontanamento dei comportamenti alimentari dai principi di questa dieta. Ciò ha provocato un aumento dell’incidenza delle malattie che sono principali cause di morte nei Paesi industrializzati, soprattutto tra le classi sociali meno abbienti. Inoltre, inappropriate abitudini alimentari hanno un drammatico impatto ambientale ed economico, i cui effetti negativi si riflettono sulla qualità della vita sociale, oltre che dei singoli individui. Gestire i consumi alimentari in modo più ragionevole, permetterebbe di minimizzare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale delle moderne produzioni alimentari. Il merito di aver divulgato le virtù della Dieta Mediterranea va ad un scienziato americano, Ancel Keys (1904-2004), biologo nutrizionista (ultracentenario) in forza all’Esercito Americano durante lo Sbarco Alleato sulle coste della Campania durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli con sua moglie Margaret studiò il territorio e lo stile di vita delle popolazioni del Cilento e notò come l’alimentazione e lo stile di vita costituivano un modello associato ad una maggiore longevità e a una migliore qualità di vita. Keys decise di andare a vivere nel Cilento, affascinato dai colori che si avvicendavano sulle tavole, oltre che sul territorio con il susseguirsi delle stagioni. La stagionalità degli alimenti, infatti, fa riflettere anche sull’importanza della loro varietà cromatica. Quei colori sono dovuti alla necessità di sopravvivere in diverse condizioni climatiche e ambientali. Nei secoli la Dieta Mediterranea è stata integrata con altri alimenti naturali (cacao, tè nero, tè verde, ecc.) non propriamente tipici dei territori del Mediterraneo, ma con proprietà benefiche comprovate. Quindi, il nostro Paese ha avuto un ruolo storico fondamentale nel determinarne i canoni principali, ma il concetto di Dieta Mediterranea è un insieme di conoscenze e tradizioni alimentari, tramandate da tutti i popoli vissuti intorno al Mediterraneo. Questo lavoro vuole essere un contributo semplice, ma si spera efficace, per tutti gli addetti ai lavori (educatori, politici locali, operatori della produzione e distribuzione alimentare, operatori turistici) ed, in particolare, per tutte le madri che hanno a cuore la salute dei propri figli e nipoti.
Le condizioni di salute dell’individuo e di una popolazione sono il risultato dell’interazione tra fattori genetici e fattori ambientali. Tra quest’ultimi, l’alimentazione ha un ruolo fondamentale. Numerosi studi suggeriscono che la Dieta Mediterranea contribuisce a mantenerci in salute in modo decisivo, diminuendo drasticamente l’incidenza malattie gravi come quelle metaboliche, quelle cronico-degenerative e i tumori. Se i canoni di una “dieta” equilibrata sono il giusto apporto calorico-proteico, la qualità e la stagionalità dei prodotti, la convivialità e l’attività fisica, la Dieta Mediterranea rispetta a pieno tali principi. Purtroppo negli ultimi anni si è verificato nella popolazione un progressivo allontanamento dei comportamenti alimentari dai principi di questa dieta. Ciò ha provocato un aumento dell’incidenza delle malattie che sono principali cause di morte nei Paesi industrializzati, soprattutto tra le classi sociali meno abbienti. Inoltre, inappropriate abitudini alimentari hanno un drammatico impatto ambientale ed economico, i cui effetti negativi si riflettono sulla qualità della vita sociale, oltre che dei singoli individui. Gestire i consumi alimentari in modo più ragionevole, permetterebbe di minimizzare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale delle moderne produzioni alimentari. Il merito di aver divulgato le virtù della Dieta Mediterranea va ad un scienziato americano, Ancel Keys (1904-2004), biologo nutrizionista (ultracentenario) in forza all’Esercito Americano durante lo Sbarco Alleato sulle coste della Campania durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli con sua moglie Margaret studiò il territorio e lo stile di vita delle popolazioni del Cilento e notò come l’alimentazione e lo stile di vita costituivano un modello associato ad una maggiore longevità e a una migliore qualità di vita. Keys decise di andare a vivere nel Cilento, affascinato dai colori che si avvicendavano sulle tavole, oltre che sul territorio con il susseguirsi delle stagioni. La stagionalità degli alimenti, infatti, fa riflettere anche sull’importanza della loro varietà cromatica. Quei colori sono dovuti alla necessità di sopravvivere in diverse condizioni climatiche e ambientali. Nei secoli la Dieta Mediterranea è stata integrata con altri alimenti naturali (cacao, tè nero, tè verde, ecc.) non propriamente tipici dei territori del Mediterraneo, ma con proprietà benefiche comprovate. Quindi, il nostro Paese ha avuto un ruolo storico fondamentale nel determinarne i canoni principali, ma il concetto di Dieta Mediterranea è un insieme di conoscenze e tradizioni alimentari, tramandate da tutti i popoli vissuti intorno al Mediterraneo. Questo lavoro vuole essere un contributo semplice, ma si spera efficace, per tutti gli addetti ai lavori (educatori, politici locali, operatori della produzione e distribuzione alimentare, operatori turistici) ed, in particolare, per tutte le madri che hanno a cuore la salute dei propri figli e nipoti.