Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Ethics & Moral Philosophy, Social & Cultural Studies, Social Science, Anthropology, Sociology
Cover of the book Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani by Giacomo Leopardi, KKIEN Publ. Int.
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Author: Giacomo Leopardi ISBN: 9788898473861
Publisher: KKIEN Publ. Int. Publication: July 8, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Giacomo Leopardi
ISBN: 9788898473861
Publisher: KKIEN Publ. Int.
Publication: July 8, 2014
Imprint:
Language: Italian

La rinascita passa dalla capacità di mmaginare futuri migliori
Il *Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani *è un pamphlet, o meglio, una sciabolata all’universo della mente italiana, alla moralità spicciola e cinica dei figli degli antichi romani, alla loro società che non può essere civile finché non proverà a maturare, a diventare autonoma e a staccare le labbra dal seno ormai avvizzito della madre.
Se Leopardi dice questo è perché crede che gli antichi siano di gran lunga migliori dei moderni, nonché più felici. Oggi i sociologi sostengono che la nostra generazione sia la prima a trovarsi in una situazione peggiore rispetto a quella precedente, e il dato evidente è la profonda tristezza che ci pervade e che si sostanzia con la crisi di valori più che con quella economica. E abbiamo perso molte capacità e manualità dei nostri predecessori (di sicuro sappiamo ordinare dell’ottimo cibo nazionale ma difficilmente lo sappiamo cucinare con altrettanta sicurezza). Ciò è avvenuto perché la civiltà, col suo tentativo continuo e costante di migliorarsi, ha preferito il progresso alla morale, che nel frattempo si è sempre più sciolta come neve al sole, perdendo la capacità di immaginare.

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La rinascita passa dalla capacità di mmaginare futuri migliori
Il *Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani *è un pamphlet, o meglio, una sciabolata all’universo della mente italiana, alla moralità spicciola e cinica dei figli degli antichi romani, alla loro società che non può essere civile finché non proverà a maturare, a diventare autonoma e a staccare le labbra dal seno ormai avvizzito della madre.
Se Leopardi dice questo è perché crede che gli antichi siano di gran lunga migliori dei moderni, nonché più felici. Oggi i sociologi sostengono che la nostra generazione sia la prima a trovarsi in una situazione peggiore rispetto a quella precedente, e il dato evidente è la profonda tristezza che ci pervade e che si sostanzia con la crisi di valori più che con quella economica. E abbiamo perso molte capacità e manualità dei nostri predecessori (di sicuro sappiamo ordinare dell’ottimo cibo nazionale ma difficilmente lo sappiamo cucinare con altrettanta sicurezza). Ciò è avvenuto perché la civiltà, col suo tentativo continuo e costante di migliorarsi, ha preferito il progresso alla morale, che nel frattempo si è sempre più sciolta come neve al sole, perdendo la capacità di immaginare.

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