La dittatura istantanea dell’opinione pubblica ha mille volti, tutti anti-utopici. Se i sei episodi autoconclusivi di Black Mirror sono legati da un filo rosso, è proprio questo messaggio di sfiducia nei confronti delle ragioni del volere collettivo, nei confronti dell’idea che siano buone, intelligenti a prescindere come vorrebbe chi nella tecnologia vede l’occasione per realizzare l’ideale millenario di un autogoverno di tutti, perché tutti sono collettivamente nel giusto. È il mito della società civile aggiornato all’era iperconnessa, ma per distruggerlo; è l’idea che l’intelligenza collettiva, fuori e dentro la rete, non produca che debolezza, dipendenza, derisione, asservimento.
La dittatura istantanea dell’opinione pubblica ha mille volti, tutti anti-utopici. Se i sei episodi autoconclusivi di Black Mirror sono legati da un filo rosso, è proprio questo messaggio di sfiducia nei confronti delle ragioni del volere collettivo, nei confronti dell’idea che siano buone, intelligenti a prescindere come vorrebbe chi nella tecnologia vede l’occasione per realizzare l’ideale millenario di un autogoverno di tutti, perché tutti sono collettivamente nel giusto. È il mito della società civile aggiornato all’era iperconnessa, ma per distruggerlo; è l’idea che l’intelligenza collettiva, fuori e dentro la rete, non produca che debolezza, dipendenza, derisione, asservimento.