Filosofia del Don Giovanni

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy, Modern
Cover of the book Filosofia del Don Giovanni by Umberto Curi, Bollati Boringhieri
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Umberto Curi ISBN: 9788833930510
Publisher: Bollati Boringhieri Publication: July 26, 2018
Imprint: Bollati Boringhieri Language: Italian
Author: Umberto Curi
ISBN: 9788833930510
Publisher: Bollati Boringhieri
Publication: July 26, 2018
Imprint: Bollati Boringhieri
Language: Italian

«Il dongiovannismo non è concepibile se non come «fase suprema» dell’ateismo.»

Don Giovanni percorre la modernità con la tracotanza dell’eroe eponimo dell’erotismo seriale e insaziabile. L’appellativo comune ricalcato su di lui qualifica l’amatore compulsivo, il donnaiolo senza requie, l’agonista del corteggiamento che aggiorna di continuo il proprio medagliere.
Ma un simile stereotipo di sfrenatezza sessuale è in gran parte dovuto all’equivoco in cui sono rimaste intrappolate le tradizioni interpretative che a lungo si sono cimentate con la figura di Don Giovanni.

Finissimo indagatore della vitalità dei miti antichi, Umberto Curi qui riequilibra nettamente il profilo di quello che giudica il mito più emblematico degli ultimi secoli, restituendogli la pregnanza teologica e filosofica rimasta occultata per l’eccesso di enfasi sulle prodezze carnali. Solo se lo si libera dalle strettoie del paradigma seduzione/dannazione, si riesce infatti a decifrare l’enigma delle tre versioni principali – le pièces secentesche di Tirso de Molina e di Molière e il «dramma giocoso» di Mozart-Da Ponte – che mettono in scena Don Giovanni: l’asimmetria tra la colpa che gli si imputa e la pena atroce a cui viene condannato.

Sia che perverta l’amore in inganno, e schernisca così il caposaldo della religione cristiana (Tirso), sia che concepisca la conquista femminile come continuazione della guerra con altri mezzi (Molière), sia che recuperi attraverso la musica la cupa grandezza di cui lo priva un libretto poco sulfureo (Mozart - Da Ponte), Don Giovanni non può sottrarsi all’invarianza di una fine che lo precipita tra le fiamme dell’Inferno proprio in quanto dis-soluto, ossia sciolto da ogni vincolo con la trascendenza divina, prima che con i costumi degli uomini. Lo «spirito forte» che ha osato oltraggiare la sacralità della morte nella sfida al Commendatore non avrà scampo. Ecco la colpa irredimibile, che secondo Curi affiata il mito di Don Giovanni alla modernità più di qualsiasi riduzione «erotica».

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

«Il dongiovannismo non è concepibile se non come «fase suprema» dell’ateismo.»

Don Giovanni percorre la modernità con la tracotanza dell’eroe eponimo dell’erotismo seriale e insaziabile. L’appellativo comune ricalcato su di lui qualifica l’amatore compulsivo, il donnaiolo senza requie, l’agonista del corteggiamento che aggiorna di continuo il proprio medagliere.
Ma un simile stereotipo di sfrenatezza sessuale è in gran parte dovuto all’equivoco in cui sono rimaste intrappolate le tradizioni interpretative che a lungo si sono cimentate con la figura di Don Giovanni.

Finissimo indagatore della vitalità dei miti antichi, Umberto Curi qui riequilibra nettamente il profilo di quello che giudica il mito più emblematico degli ultimi secoli, restituendogli la pregnanza teologica e filosofica rimasta occultata per l’eccesso di enfasi sulle prodezze carnali. Solo se lo si libera dalle strettoie del paradigma seduzione/dannazione, si riesce infatti a decifrare l’enigma delle tre versioni principali – le pièces secentesche di Tirso de Molina e di Molière e il «dramma giocoso» di Mozart-Da Ponte – che mettono in scena Don Giovanni: l’asimmetria tra la colpa che gli si imputa e la pena atroce a cui viene condannato.

Sia che perverta l’amore in inganno, e schernisca così il caposaldo della religione cristiana (Tirso), sia che concepisca la conquista femminile come continuazione della guerra con altri mezzi (Molière), sia che recuperi attraverso la musica la cupa grandezza di cui lo priva un libretto poco sulfureo (Mozart - Da Ponte), Don Giovanni non può sottrarsi all’invarianza di una fine che lo precipita tra le fiamme dell’Inferno proprio in quanto dis-soluto, ossia sciolto da ogni vincolo con la trascendenza divina, prima che con i costumi degli uomini. Lo «spirito forte» che ha osato oltraggiare la sacralità della morte nella sfida al Commendatore non avrà scampo. Ecco la colpa irredimibile, che secondo Curi affiata il mito di Don Giovanni alla modernità più di qualsiasi riduzione «erotica».

More books from Bollati Boringhieri

Cover of the book Opere vol. 6 1909-1912 by Umberto Curi
Cover of the book La teoria psicoanalitica by Umberto Curi
Cover of the book Il socialismo degli imbecilli by Umberto Curi
Cover of the book Piove all'insù by Umberto Curi
Cover of the book Il motto di spirito by Umberto Curi
Cover of the book Inibizione, sintomo e angoscia by Umberto Curi
Cover of the book Partorire con il corpo e con la mente by Umberto Curi
Cover of the book Quando l'imperatore era un dio by Umberto Curi
Cover of the book La vita sessuale by Umberto Curi
Cover of the book Sotto stelle silenziose by Umberto Curi
Cover of the book La ragione flessibile by Umberto Curi
Cover of the book I segreti delle nuvole by Umberto Curi
Cover of the book Cultura by Umberto Curi
Cover of the book Meno letteratura per favore! by Umberto Curi
Cover of the book Psicopatologia della vita quotidiana by Umberto Curi
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy