Author: | Gregorio Giungi | ISBN: | 9788868855598 |
Publisher: | Gregorio Giungi | Publication: | January 29, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Gregorio Giungi |
ISBN: | 9788868855598 |
Publisher: | Gregorio Giungi |
Publication: | January 29, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il romanzo, improntato a criteri di assoluto realismo, è scritto con la ben conosciuta tecnica della “circolarità”, per cui l’inizio del racconto – presentato in veste di memorie – coincide in realtà con la sua fine, che viene compiutamente delineata nelle ultime pagine. Nella prima parte esso appare come una storia familiare, per poi diventare ben più dinamico nella parte centrale. L’opera – adatta ai gusti di un lettore adulto – è importante soprattutto come testimonianza, non sempre politicamente corretta, di un periodo storico assai interessante e tragicamente intenso per l'Italia. Ma è anche l’immagine di un Mondo che si è perduto, tagliato fuori dalla Storia, e l’espressione del profondo disagio esistenziale che ne è derivato per alcuni.
"I diari della bicicletta" raccontano la storia di Enea Milesi, cresciuto a cavallo del XIX e del XX secolo. Enea è giovane quando, dopo la morte in combattimento del fratello agli inizi della Prima Guerra Mondiale, parte per il fronte nel 1916 con spartana determinazione. Si distinguerà per il suo coraggio e la sua fortuna in quella "Grande Fiera della Carne Umana", combattuta nel caos delle trincee e della disorganizzazione militare italiana. E poi la Seconda, "subita da civile" nella paura viscerale per la propria famiglia e la propria casa.
Le storie di salotto e di trincea mostrano la vita privata ed intima dell'uomo che, con gli amori ed i drammi familiari, si snoda attorno ed attraverso le vicende belliche, in cui condivide con i compagni "pane, sangue, pericolo e merda", nell'affresco indimenticabile di un'epoca perduta e nella toccante testimonianza di una generazione che sapeva sorridere davanti alla morte.
Il romanzo, improntato a criteri di assoluto realismo, è scritto con la ben conosciuta tecnica della “circolarità”, per cui l’inizio del racconto – presentato in veste di memorie – coincide in realtà con la sua fine, che viene compiutamente delineata nelle ultime pagine. Nella prima parte esso appare come una storia familiare, per poi diventare ben più dinamico nella parte centrale. L’opera – adatta ai gusti di un lettore adulto – è importante soprattutto come testimonianza, non sempre politicamente corretta, di un periodo storico assai interessante e tragicamente intenso per l'Italia. Ma è anche l’immagine di un Mondo che si è perduto, tagliato fuori dalla Storia, e l’espressione del profondo disagio esistenziale che ne è derivato per alcuni.
"I diari della bicicletta" raccontano la storia di Enea Milesi, cresciuto a cavallo del XIX e del XX secolo. Enea è giovane quando, dopo la morte in combattimento del fratello agli inizi della Prima Guerra Mondiale, parte per il fronte nel 1916 con spartana determinazione. Si distinguerà per il suo coraggio e la sua fortuna in quella "Grande Fiera della Carne Umana", combattuta nel caos delle trincee e della disorganizzazione militare italiana. E poi la Seconda, "subita da civile" nella paura viscerale per la propria famiglia e la propria casa.
Le storie di salotto e di trincea mostrano la vita privata ed intima dell'uomo che, con gli amori ed i drammi familiari, si snoda attorno ed attraverso le vicende belliche, in cui condivide con i compagni "pane, sangue, pericolo e merda", nell'affresco indimenticabile di un'epoca perduta e nella toccante testimonianza di una generazione che sapeva sorridere davanti alla morte.