Author: | Fabio Squeo | ISBN: | 9788869343100 |
Publisher: | Bibliotheka Edizioni | Publication: | September 11, 2017 |
Imprint: | Bibliotheka Edizioni | Language: | Italian |
Author: | Fabio Squeo |
ISBN: | 9788869343100 |
Publisher: | Bibliotheka Edizioni |
Publication: | September 11, 2017 |
Imprint: | Bibliotheka Edizioni |
Language: | Italian |
Una struggente raccolta di poesie imperniata sull'unico sentimento capace di dominare il mondo: l'amore, come filosofia, cura e libertà. Una raccolta poetica capace di trasmettere emozioni e di regalare sprazzi di assoluta sincerità e malinconica illusione. Non è un caso che l'autore sia uno studioso della filosofia esistenzialista: anche qui è perpetuo ed incessante l'interrogarsi sul non senso della vita, il non riuscire a dominare l'abissale vuoto cosmico che regola le nostre vite. Cosa ci può salvare da questo deserto in cui siamo costretti a vivere? L'amore. O, meglio, il ricordo di un sentimento che, ingannevole ed effimero, ha lasciato brividi e squarci nella nostra anima e, tra le nostre mani, spine al posto di rose. Una raccolta, quindi, che non lascia spazio alla speranza e ci ricorda, vero dopo verso, quanto corriamo impazienti verso un qualcosa (l'altro, il sogno, il ricordo), più veloci di una primavera senza futuro.
Una struggente raccolta di poesie imperniata sull'unico sentimento capace di dominare il mondo: l'amore, come filosofia, cura e libertà. Una raccolta poetica capace di trasmettere emozioni e di regalare sprazzi di assoluta sincerità e malinconica illusione. Non è un caso che l'autore sia uno studioso della filosofia esistenzialista: anche qui è perpetuo ed incessante l'interrogarsi sul non senso della vita, il non riuscire a dominare l'abissale vuoto cosmico che regola le nostre vite. Cosa ci può salvare da questo deserto in cui siamo costretti a vivere? L'amore. O, meglio, il ricordo di un sentimento che, ingannevole ed effimero, ha lasciato brividi e squarci nella nostra anima e, tra le nostre mani, spine al posto di rose. Una raccolta, quindi, che non lascia spazio alla speranza e ci ricorda, vero dopo verso, quanto corriamo impazienti verso un qualcosa (l'altro, il sogno, il ricordo), più veloci di una primavera senza futuro.