Author: | Lucio Cavazzoni, Gaia De Pascale | ISBN: | 9788868332310 |
Publisher: | Ponte alle Grazie | Publication: | October 23, 2014 |
Imprint: | Ponte alle Grazie | Language: | Italian |
Author: | Lucio Cavazzoni, Gaia De Pascale |
ISBN: | 9788868332310 |
Publisher: | Ponte alle Grazie |
Publication: | October 23, 2014 |
Imprint: | Ponte alle Grazie |
Language: | Italian |
Questa storia inizia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento nelle vaste praterie d’America, dove un indiano sioux provò a opporre la forza della visione all’oppressione del suo popolo e del suo ambiente. Inizia nell’Emilia Romagna degli anni Settanta, dove un gruppo di giovani di città decise di inventarsi il proprio lavoro, e imparò così ad amare le api grazie a un eclettico professore di disegno. Inizia sulle colline marchigiane, dove Gino Girolomoni consacrò l’intera esistenza al ripopolamento delle campagne e all’affermazione del biologico come inno alla vita. Inizia ovunque qualcuno decida di abbandonare la strada più semplice per aprirsi a nuove opportunità, perché questa storia, raccontata da Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, non è solo una storia, ma mille storie diverse che non smettono mai di iniziare, cambiare, rinnovarsi. Storie che parlano di terre e contadini, panificatori e cuochi, rivoluzioni e fatica, lotte e sconfitte, in Val Venosta come nella Terra dei Fuochi, in Costa Rica come in Danimarca. E ancora ulivi millenari da abbracciare, alveari da scoprire, piantagioni di canna da zucchero da proteggere e terre confiscate alla mafia da restituire alla collettività grazie al lavoro di persone straordinarie. Storie, dunque, che parlano di cibo: un cibo bello, buono e vero come ogni cibo dovrebbe essere. Un cibo che racchiude in sé I semi di mille rivoluzioni, perché si fa messaggero dei racconti dei territori che abitiamo e degli uomini che li coltivano, e soprattutto perché è ancora in grado di nutrire davvero. Lucio Cavazzoni, tra aneddoti, eventi storici, ricordi personali, incontri e attente analisi delle proprietà delle materie prime traccia il cammino di Alce Nero e del biologico tout court – termine che non indica solo un approccio al lavoro della terra, ma definisce una modalità di compartecipazione al cambiamento del mondo.
Questa storia inizia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento nelle vaste praterie d’America, dove un indiano sioux provò a opporre la forza della visione all’oppressione del suo popolo e del suo ambiente. Inizia nell’Emilia Romagna degli anni Settanta, dove un gruppo di giovani di città decise di inventarsi il proprio lavoro, e imparò così ad amare le api grazie a un eclettico professore di disegno. Inizia sulle colline marchigiane, dove Gino Girolomoni consacrò l’intera esistenza al ripopolamento delle campagne e all’affermazione del biologico come inno alla vita. Inizia ovunque qualcuno decida di abbandonare la strada più semplice per aprirsi a nuove opportunità, perché questa storia, raccontata da Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, non è solo una storia, ma mille storie diverse che non smettono mai di iniziare, cambiare, rinnovarsi. Storie che parlano di terre e contadini, panificatori e cuochi, rivoluzioni e fatica, lotte e sconfitte, in Val Venosta come nella Terra dei Fuochi, in Costa Rica come in Danimarca. E ancora ulivi millenari da abbracciare, alveari da scoprire, piantagioni di canna da zucchero da proteggere e terre confiscate alla mafia da restituire alla collettività grazie al lavoro di persone straordinarie. Storie, dunque, che parlano di cibo: un cibo bello, buono e vero come ogni cibo dovrebbe essere. Un cibo che racchiude in sé I semi di mille rivoluzioni, perché si fa messaggero dei racconti dei territori che abitiamo e degli uomini che li coltivano, e soprattutto perché è ancora in grado di nutrire davvero. Lucio Cavazzoni, tra aneddoti, eventi storici, ricordi personali, incontri e attente analisi delle proprietà delle materie prime traccia il cammino di Alce Nero e del biologico tout court – termine che non indica solo un approccio al lavoro della terra, ma definisce una modalità di compartecipazione al cambiamento del mondo.