Tra XIII e XIV secolo i Comuni, oltre che protagonisti decisivi della vita economica e politica, si affermano come centri culturali originali e autonomi, anche attraverso la formazione di un ceto borghese che costituisce un nuovo pubblico e da cui emerge un nuovo tipo di intellettuale capace di dare dignità letteraria ai valori di questa nuova società. E nelle città si sviluppano nuovi centri di cultura come le suole vescovili, gli studia, le università, mentre si diffondono i saperi giuridici e retorici fondamentali per la creazione della nuova identità politica dei Comuni. Non è un caso che dagli studi e dalle professioni giuridiche provengono molti protagonisti della vita letteraria: Guido Guinizzelli, Cino da Pistoia, Petrarca, o che nei Memoriali bolognesi, i registri notarili di Bologna, si conservano le prime attestazioni di alcuni dei testi più significativi della lirica italiana del Due e Trecento. Vengono qui esplorati gli sviluppi di un momento decisivo per la letteratura italiana: i Laudari di Francesco d’Assisi, Guittone d’Arezzo e Iacopone da Todi, la letteratura mistica e militante di Caterina da Siena, i poemetti escatologici di Giacomino da Verona e Bonvesin de la Riva, il Roman de la Rose, fino alla poesia polifonica della Commedia dantesca, dove tutti i generi letterari, gli stili e i linguaggi sono mobilitati in un poema enciclopedico e inclusivo. Per poi andare ad esplorare la nascita della novella col Decameron di Boccaccio e i Canterbury Tales di Chaucer, fino al Canzoniere Petrarchesco e tutta la sua ricca produzione, modello canonico per la civiltà rinascimentale.
Tra XIII e XIV secolo i Comuni, oltre che protagonisti decisivi della vita economica e politica, si affermano come centri culturali originali e autonomi, anche attraverso la formazione di un ceto borghese che costituisce un nuovo pubblico e da cui emerge un nuovo tipo di intellettuale capace di dare dignità letteraria ai valori di questa nuova società. E nelle città si sviluppano nuovi centri di cultura come le suole vescovili, gli studia, le università, mentre si diffondono i saperi giuridici e retorici fondamentali per la creazione della nuova identità politica dei Comuni. Non è un caso che dagli studi e dalle professioni giuridiche provengono molti protagonisti della vita letteraria: Guido Guinizzelli, Cino da Pistoia, Petrarca, o che nei Memoriali bolognesi, i registri notarili di Bologna, si conservano le prime attestazioni di alcuni dei testi più significativi della lirica italiana del Due e Trecento. Vengono qui esplorati gli sviluppi di un momento decisivo per la letteratura italiana: i Laudari di Francesco d’Assisi, Guittone d’Arezzo e Iacopone da Todi, la letteratura mistica e militante di Caterina da Siena, i poemetti escatologici di Giacomino da Verona e Bonvesin de la Riva, il Roman de la Rose, fino alla poesia polifonica della Commedia dantesca, dove tutti i generi letterari, gli stili e i linguaggi sono mobilitati in un poema enciclopedico e inclusivo. Per poi andare ad esplorare la nascita della novella col Decameron di Boccaccio e i Canterbury Tales di Chaucer, fino al Canzoniere Petrarchesco e tutta la sua ricca produzione, modello canonico per la civiltà rinascimentale.