Author: | Simona Andrini | ISBN: | 9788849243666 |
Publisher: | Gangemi Editore | Publication: | April 11, 2019 |
Imprint: | Gangemi Editore | Language: | Italian |
Author: | Simona Andrini |
ISBN: | 9788849243666 |
Publisher: | Gangemi Editore |
Publication: | April 11, 2019 |
Imprint: | Gangemi Editore |
Language: | Italian |
C’è un aneddoto, che Joan Huizinga amava ricordare, in ordine alla fase di pubblicazione del suo Homo ludens. Come noto si tratta di un’opera nella quale l’Autore intendeva significare come il giuoco non sia uno tra i molteplici attributi assegnati alla cultura, ma ne incarni, viceversa, il suo elemento costitutivo. Ricorda a tal proposito, che per ben due volte, nella correzione delle bozze, la frase “l’elemento di gioco della cultura” fu pervicacemente modificata con “l’elemento gioco nella cultura”. Ho voluto richiamare questo aneddoto, poiché anche io desidero parlare del Sacro della musica e non genericamente del Sacro nella musica. Il mio l’intento, pertanto, è quello di comporre un ‘esercizio di approssimazione’ all’idea del ‘Sacro della musica’, partendo dal presupposto che lo si vuole concetto non predicabile di nessun discorso empirico. Un concetto, vale a dire, dove l’autenticità della verità può esprimersi meglio che in altri ambiti, in quanto momento di rinvio al divino nel trascendimento della sfera semplicemente umana. Per sostanziare quanto accennato (le entrature sono certamente multiple) mi piace partire da quello che è stato chiamato con una curiosa (e del tutto inconsapevole) eco del Nur im Okzident weberiano: il “Suono dell’Occidente”.
C’è un aneddoto, che Joan Huizinga amava ricordare, in ordine alla fase di pubblicazione del suo Homo ludens. Come noto si tratta di un’opera nella quale l’Autore intendeva significare come il giuoco non sia uno tra i molteplici attributi assegnati alla cultura, ma ne incarni, viceversa, il suo elemento costitutivo. Ricorda a tal proposito, che per ben due volte, nella correzione delle bozze, la frase “l’elemento di gioco della cultura” fu pervicacemente modificata con “l’elemento gioco nella cultura”. Ho voluto richiamare questo aneddoto, poiché anche io desidero parlare del Sacro della musica e non genericamente del Sacro nella musica. Il mio l’intento, pertanto, è quello di comporre un ‘esercizio di approssimazione’ all’idea del ‘Sacro della musica’, partendo dal presupposto che lo si vuole concetto non predicabile di nessun discorso empirico. Un concetto, vale a dire, dove l’autenticità della verità può esprimersi meglio che in altri ambiti, in quanto momento di rinvio al divino nel trascendimento della sfera semplicemente umana. Per sostanziare quanto accennato (le entrature sono certamente multiple) mi piace partire da quello che è stato chiamato con una curiosa (e del tutto inconsapevole) eco del Nur im Okzident weberiano: il “Suono dell’Occidente”.