Author: | Franco Rella | ISBN: | 9788811132240 |
Publisher: | Garzanti | Publication: | January 9, 2011 |
Imprint: | Garzanti | Language: | Italian |
Author: | Franco Rella |
ISBN: | 9788811132240 |
Publisher: | Garzanti |
Publication: | January 9, 2011 |
Imprint: | Garzanti |
Language: | Italian |
Il dissidio tra arte e filosofia è, come ha detto già Platone, antico e si è via via rinnovato nella storia della cultura Occidentale. In realtà sui confini di questa contesa si sono aperti interstizi, spazi in cui il pensiero concettuale e quello «per figure» si sono confrontati e spesso intrecciati proponendo, soprattutto dopo Nietzsche e nella nostra modernità, le forme più radicali e significative del pensiero. Questo libro è l’esplorazione di questi spazi e di queste forme in cui la tensione critica scopre qui, pur nelle differenze, uno stesso pathos del pensiero: una passione che interroga la tentazione del silenzio della poesia come della filosofia, quando la parola sembra non avere più presa sulla realtà o di fronte all’inafferrabilità delle cose, o dell’esperienza della soggettività, o del tempo, o ancora della morte. Nel tempo in cui si predica l’implosione e la fine della metafisica scopriamo la valenza propriamente metafisica di queste forme, un luogo in cui la parola resiste e tende ancora accanitamente a una verità possibile.
Il dissidio tra arte e filosofia è, come ha detto già Platone, antico e si è via via rinnovato nella storia della cultura Occidentale. In realtà sui confini di questa contesa si sono aperti interstizi, spazi in cui il pensiero concettuale e quello «per figure» si sono confrontati e spesso intrecciati proponendo, soprattutto dopo Nietzsche e nella nostra modernità, le forme più radicali e significative del pensiero. Questo libro è l’esplorazione di questi spazi e di queste forme in cui la tensione critica scopre qui, pur nelle differenze, uno stesso pathos del pensiero: una passione che interroga la tentazione del silenzio della poesia come della filosofia, quando la parola sembra non avere più presa sulla realtà o di fronte all’inafferrabilità delle cose, o dell’esperienza della soggettività, o del tempo, o ancora della morte. Nel tempo in cui si predica l’implosione e la fine della metafisica scopriamo la valenza propriamente metafisica di queste forme, un luogo in cui la parola resiste e tende ancora accanitamente a una verità possibile.