Author: | Gianluigi Storto | ISBN: | 9788826400860 |
Publisher: | Gianluigi Storto | Publication: | September 11, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Gianluigi Storto |
ISBN: | 9788826400860 |
Publisher: | Gianluigi Storto |
Publication: | September 11, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Ci riempiamo la bocca tutti i giorni di questa parola "energia", dandogli però ogni volta un significato diverso. Siamo bombardati di messaggi che la contengono a volte in maniera errata o idiota. La usiamo con mille significati diversi, fino a farle perdere qualunque significato. “È un tipo pieno di energia”, “energia elettrica”, “energia mentale”, “energia positiva”, “risparmio energetico”, “pasto altamente energetico”, “energia vitale”, “energia magnetica”, “energia meccanica”, e così via in un caleidoscopio nel quale questa bella parola di origine greca, a furia di rigirarsi nelle sue mille sfaccettature, non significa più niente.
Il libro cerca di dare un senso a questa parola, illustrando cos'é, da dove arriva, a cosa serve, come si fa per "tirarla fuori" da dove è nascosta, perché non è gratis anche se le fonti sono gratuite, che differenza c'é con la potenza (differenza che smaschera un mucchio di trucchi e fesserie).
Si sofferma sulle energie rinnovabili, spiegando perché si sono sviluppate solo così tardi e a che punto queste si trovino nella lotta con le energie fossili.
Si usa il punto di vista energetico per guardare la storia dell'uomo e si scopre che l'uomo primitivo aveva a disposizione soltanto l'energia dei propri muscoli, con una potenza diciamo di 80-90 watt a testa per giorno, il doppio sotto sforzo, poi con l'invenzione della società, l'uso di animali, la scoperta del fuoco, l'utilizzo degli utensili e dei metalli, arrivò a circa 750 watt a testa. Con l'Impero Romano la potenza a disposizione di ogni individuo salì a circa 900 watt giornaliere, nel medioevo si arrivò a circa 1400 watt e oggi ognuno di noi, mediamente, può contare su circa 10 mila watt giornaliere. La storia della civiltà è anche la storia dell'energia e della potenza con cui sfruttarla.
Il libro si diverte a indagare l'energia che è dentro le cose di uso comune. L'energia del violino -che dà il titolo all'opera- è un esempio di progresso tecnologico che ha segnato un'intera civiltà, quella della Controriforma cattolica, una civiltà dell'immagine ante litteram.
Insomma, un libro curioso per curiosi, attento all'esattezza scientifica degli assunti e portatore di nuovi punti di vista a volte apparentemente contrari al senso comune, come per esempio lo spassoso capitolo sul chilometro zero.
Ci riempiamo la bocca tutti i giorni di questa parola "energia", dandogli però ogni volta un significato diverso. Siamo bombardati di messaggi che la contengono a volte in maniera errata o idiota. La usiamo con mille significati diversi, fino a farle perdere qualunque significato. “È un tipo pieno di energia”, “energia elettrica”, “energia mentale”, “energia positiva”, “risparmio energetico”, “pasto altamente energetico”, “energia vitale”, “energia magnetica”, “energia meccanica”, e così via in un caleidoscopio nel quale questa bella parola di origine greca, a furia di rigirarsi nelle sue mille sfaccettature, non significa più niente.
Il libro cerca di dare un senso a questa parola, illustrando cos'é, da dove arriva, a cosa serve, come si fa per "tirarla fuori" da dove è nascosta, perché non è gratis anche se le fonti sono gratuite, che differenza c'é con la potenza (differenza che smaschera un mucchio di trucchi e fesserie).
Si sofferma sulle energie rinnovabili, spiegando perché si sono sviluppate solo così tardi e a che punto queste si trovino nella lotta con le energie fossili.
Si usa il punto di vista energetico per guardare la storia dell'uomo e si scopre che l'uomo primitivo aveva a disposizione soltanto l'energia dei propri muscoli, con una potenza diciamo di 80-90 watt a testa per giorno, il doppio sotto sforzo, poi con l'invenzione della società, l'uso di animali, la scoperta del fuoco, l'utilizzo degli utensili e dei metalli, arrivò a circa 750 watt a testa. Con l'Impero Romano la potenza a disposizione di ogni individuo salì a circa 900 watt giornaliere, nel medioevo si arrivò a circa 1400 watt e oggi ognuno di noi, mediamente, può contare su circa 10 mila watt giornaliere. La storia della civiltà è anche la storia dell'energia e della potenza con cui sfruttarla.
Il libro si diverte a indagare l'energia che è dentro le cose di uso comune. L'energia del violino -che dà il titolo all'opera- è un esempio di progresso tecnologico che ha segnato un'intera civiltà, quella della Controriforma cattolica, una civiltà dell'immagine ante litteram.
Insomma, un libro curioso per curiosi, attento all'esattezza scientifica degli assunti e portatore di nuovi punti di vista a volte apparentemente contrari al senso comune, come per esempio lo spassoso capitolo sul chilometro zero.