Author: | Pasquale Hamel | ISBN: | 9788876765834 |
Publisher: | Nuova Ipsa Editore | Publication: | May 7, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Pasquale Hamel |
ISBN: | 9788876765834 |
Publisher: | Nuova Ipsa Editore |
Publication: | May 7, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nel 1061 inizia la conquista normanna della Sicilia; gli Arabi, che per oltre due secoli ne sono stati padroni, vengono progressivamente travolti dalla superiore tecnica militare dei cavalieri di Roberto e Ruggero d’Altavilla. La crociata normanna, perché come tale è stata indicata, riporta l’Isola nell’alveo occidentale e la restituisce al cristianesimo ma, soprattutto, fa della Sicilia un luogo centrale nello scacchiere geopolitico mediterraneo. La fondazione del regno, progetto perseguito con testardaggine da Ruggero II, costituisce il traguardo cui i conquistatori aspiravano e lo strumento istituzionale che sottende tale centralità. Il regno normanno, rispetto agli altri regni contemporanei, si caratterizza per istituti singolari, il primo dei quali è l’Apostolica legazia che regola i rapporti fra la Chiesa di Roma ed il regno cristiano degli Altavilla e per un feudalesimo temperato dalla presenza di un forte potere centrale. Ma si caratterizza, altresì, per il progetto di pacifica convivenza fra popoli e culture diverse che, per quel tempo, può essere giudicato addirittura miracoloso. Proprio questa serena convivenza sta alla base dello eccezionale sviluppo economico, sociale e artistico della Sicilia esempio pressoché unico del Medioevo. Questi temi sono sviluppati dall’A. attraverso la cronaca degli eventi che si sviluppano dal 1061 al 1154, e la riflessione sul senso e sul significato dei relativi eventi. In particolare, l’A. sottopone, fra l’altro, a forte critica i consolidati luoghi comuni sulla presenza araba in Sicilia e sulla proclamata continuità fra regno normanno e dominazione sveva per fare emergere una interpretazione assolutamente nuova di quel periodo. Il volume, che si avvale di fonti originali e che sottopone a critica la lettura offerta dalla storiografia corrente troppo spesso condizionata da pregiudizi di natura ideologica, si avvale di una cifra di scrittura leggera che rende facile la lettura dei fatti e le analisi scientifiche anche le più raffinate.
Nel 1061 inizia la conquista normanna della Sicilia; gli Arabi, che per oltre due secoli ne sono stati padroni, vengono progressivamente travolti dalla superiore tecnica militare dei cavalieri di Roberto e Ruggero d’Altavilla. La crociata normanna, perché come tale è stata indicata, riporta l’Isola nell’alveo occidentale e la restituisce al cristianesimo ma, soprattutto, fa della Sicilia un luogo centrale nello scacchiere geopolitico mediterraneo. La fondazione del regno, progetto perseguito con testardaggine da Ruggero II, costituisce il traguardo cui i conquistatori aspiravano e lo strumento istituzionale che sottende tale centralità. Il regno normanno, rispetto agli altri regni contemporanei, si caratterizza per istituti singolari, il primo dei quali è l’Apostolica legazia che regola i rapporti fra la Chiesa di Roma ed il regno cristiano degli Altavilla e per un feudalesimo temperato dalla presenza di un forte potere centrale. Ma si caratterizza, altresì, per il progetto di pacifica convivenza fra popoli e culture diverse che, per quel tempo, può essere giudicato addirittura miracoloso. Proprio questa serena convivenza sta alla base dello eccezionale sviluppo economico, sociale e artistico della Sicilia esempio pressoché unico del Medioevo. Questi temi sono sviluppati dall’A. attraverso la cronaca degli eventi che si sviluppano dal 1061 al 1154, e la riflessione sul senso e sul significato dei relativi eventi. In particolare, l’A. sottopone, fra l’altro, a forte critica i consolidati luoghi comuni sulla presenza araba in Sicilia e sulla proclamata continuità fra regno normanno e dominazione sveva per fare emergere una interpretazione assolutamente nuova di quel periodo. Il volume, che si avvale di fonti originali e che sottopone a critica la lettura offerta dalla storiografia corrente troppo spesso condizionata da pregiudizi di natura ideologica, si avvale di una cifra di scrittura leggera che rende facile la lettura dei fatti e le analisi scientifiche anche le più raffinate.