Author: | Tove Jansson | ISBN: | 9788870913637 |
Publisher: | Iperborea | Publication: | October 17, 2013 |
Imprint: | Iperborea | Language: | Italian |
Author: | Tove Jansson |
ISBN: | 9788870913637 |
Publisher: | Iperborea |
Publication: | October 17, 2013 |
Imprint: | Iperborea |
Language: | Italian |
Le cose “non vanno mai come si erano immaginate”: le partenze, le avventure, gli amori, le amicizie, i viaggi, perfino gli autunni e le primavere, insomma, forse quello che non va mai come si era immaginato, a conti fatti, è la vita. Si comincia dall’infanzia, con una barca regalata al compleanno che sembra fatta apposta per scoprire la libertà, per circoscrivere il proprio territorio e prenderne possesso. Ma già il proprio piccolo mondo rivela un volto inaspettato e l’estraneità degli altri, che passano via indifferenti nella loro aliena spensieratezza, o invadenti nella loro protettiva premura. Si festeggia l’emozione di un quadro acquistato insieme, ma si litiga sull’interpretazione del soggetto; si progetta un viaggio lontano, ma si parte con la persona sbagliata; si sente il primaverile impulso verso un incontro promettente, ma ci si gira dall’altra parte per tornare nel rassicurante torpore invernale. Maestra nell’indagare la costante ambivalenza dell’indole umana, scissa tra bisogno di fuga e di sicurezza, di ribellione e di acquiescenza, di solitudine e di condivisione, Tove Jansson sa ritrarre con ironica leggerezza le idiosincrasie del vivere quotidiano, gli errori che ripetiamo, i rituali che mettiamo in atto per difenderci da noi stessi, dalla necessità di scegliere, dalla vita che preme. In mezzo a una natura che domina sovrana, sottolinea provocatoriamente la nostra affinità con quegli animali che il destino ci offre per compagni: una scimmia, un cane, uno scoiattolo, un lupo chiuso nella sua gabbia hanno le nostre stesse angosce e desideri, la nostra distruttiva crudeltà, ma con l’innocente vantaggio di poter manifestare quel che noi, dietro la protettiva barriera del buon vivere civile, ci limitiamo a non confessare e a reprimere, perché “così non si fa”.
Le cose “non vanno mai come si erano immaginate”: le partenze, le avventure, gli amori, le amicizie, i viaggi, perfino gli autunni e le primavere, insomma, forse quello che non va mai come si era immaginato, a conti fatti, è la vita. Si comincia dall’infanzia, con una barca regalata al compleanno che sembra fatta apposta per scoprire la libertà, per circoscrivere il proprio territorio e prenderne possesso. Ma già il proprio piccolo mondo rivela un volto inaspettato e l’estraneità degli altri, che passano via indifferenti nella loro aliena spensieratezza, o invadenti nella loro protettiva premura. Si festeggia l’emozione di un quadro acquistato insieme, ma si litiga sull’interpretazione del soggetto; si progetta un viaggio lontano, ma si parte con la persona sbagliata; si sente il primaverile impulso verso un incontro promettente, ma ci si gira dall’altra parte per tornare nel rassicurante torpore invernale. Maestra nell’indagare la costante ambivalenza dell’indole umana, scissa tra bisogno di fuga e di sicurezza, di ribellione e di acquiescenza, di solitudine e di condivisione, Tove Jansson sa ritrarre con ironica leggerezza le idiosincrasie del vivere quotidiano, gli errori che ripetiamo, i rituali che mettiamo in atto per difenderci da noi stessi, dalla necessità di scegliere, dalla vita che preme. In mezzo a una natura che domina sovrana, sottolinea provocatoriamente la nostra affinità con quegli animali che il destino ci offre per compagni: una scimmia, un cane, uno scoiattolo, un lupo chiuso nella sua gabbia hanno le nostre stesse angosce e desideri, la nostra distruttiva crudeltà, ma con l’innocente vantaggio di poter manifestare quel che noi, dietro la protettiva barriera del buon vivere civile, ci limitiamo a non confessare e a reprimere, perché “così non si fa”.