Author: | Leo Lionni | ISBN: | 9788861453876 |
Publisher: | Gallucci | Publication: | February 16, 2012 |
Imprint: | Gallucci | Language: | Italian |
Author: | Leo Lionni |
ISBN: | 9788861453876 |
Publisher: | Gallucci |
Publication: | February 16, 2012 |
Imprint: | Gallucci |
Language: | Italian |
Artisie, giraluna, tirilli e altre fantastiche specie vegetali sono qui presentate con l’accuratezza dello scienziato. Lionni rovescia il Borges della Zoologia fantastica: raffigura minuziosamente il proprio universo botanico immaginario e rende percepibile, attraverso lo studio delle sue straordinarie proprietà, la flora di un pianeta gemello dove non ci stupiremmo di incontrare le Città invisibili di Calvino. Come a volerci dire che il solo modo possibile di parlare del mondo sia quello di descrivere realisticamente una dimensione del tutto falsa. Una realtà parallela e magica popolata di piante, che “prima di essere piante, sono parole”. “Vi sono piante che appaiono chiaramente in immagini fotografiche, ma che l’occhio umano non può percepire. Ve ne sono che rifiutano le comuni norme della prospettiva mantenendo inalterata la loro grandezza, nonostante la distanza che le separa da noi. Altre, incolori, che in determinate condizioni rivelano un gioco cromatico di rara bellezza…”
Artisie, giraluna, tirilli e altre fantastiche specie vegetali sono qui presentate con l’accuratezza dello scienziato. Lionni rovescia il Borges della Zoologia fantastica: raffigura minuziosamente il proprio universo botanico immaginario e rende percepibile, attraverso lo studio delle sue straordinarie proprietà, la flora di un pianeta gemello dove non ci stupiremmo di incontrare le Città invisibili di Calvino. Come a volerci dire che il solo modo possibile di parlare del mondo sia quello di descrivere realisticamente una dimensione del tutto falsa. Una realtà parallela e magica popolata di piante, che “prima di essere piante, sono parole”. “Vi sono piante che appaiono chiaramente in immagini fotografiche, ma che l’occhio umano non può percepire. Ve ne sono che rifiutano le comuni norme della prospettiva mantenendo inalterata la loro grandezza, nonostante la distanza che le separa da noi. Altre, incolori, che in determinate condizioni rivelano un gioco cromatico di rara bellezza…”