Author: | Franco Ferrarotti | ISBN: | 9788810968635 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Publication: | March 24, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna | Language: | Italian |
Author: | Franco Ferrarotti |
ISBN: | 9788810968635 |
Publisher: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Publication: | March 24, 2016 |
Imprint: | EDB - Edizioni Dehoniane Bologna |
Language: | Italian |
Imprenditore illuminato, «utopista tecnicamente provveduto», sindaco e deputato al Parlamento, Adriano Olivetti (1901-1960) è stato uno degli italiani più originali e lucidi del Novecento. Idealmente inserito nel solco della tradizione di un socialismo consapevole e riformista, ha intuito con anticipo la crisi dei partiti politici e dei sistemi urbani metropolitani. Uomo intimamente religioso, di padre ebreo e madre valdese, si era convertito al cattolicesimo, leggeva con passione Emmanuel Mounier, Jacques Maritain e Simone Weil e amava costellare i suoi discorsi di citazioni evangeliche. Laureato in Chimica industriale al Politecnico di Torino, Olivetti aveva soggiornato negli Stati Uniti per studiare i metodi produttivi e la struttura organizzativa delle grandi fabbriche americane, un’esperienza che lo aveva portato a rinnovare radicalmente l’azienda paterna di Ivrea ‒; la prima a produrre in Italia macchine per scrivere ‒; trasformandola in una multinazionale. Alla ricerca di un rapporto armonico tra città e campagna, fra industria e comunità – ma senza angustie municipaliste e paternalismi strapaesani ‒; Olivetti aveva rinunciato al sistema a cottimo e aveva modificato la catena di montaggio affinché la sua fabbrica diventasse un modello di socialità e di industrializzazione senza disumanizzazione
Imprenditore illuminato, «utopista tecnicamente provveduto», sindaco e deputato al Parlamento, Adriano Olivetti (1901-1960) è stato uno degli italiani più originali e lucidi del Novecento. Idealmente inserito nel solco della tradizione di un socialismo consapevole e riformista, ha intuito con anticipo la crisi dei partiti politici e dei sistemi urbani metropolitani. Uomo intimamente religioso, di padre ebreo e madre valdese, si era convertito al cattolicesimo, leggeva con passione Emmanuel Mounier, Jacques Maritain e Simone Weil e amava costellare i suoi discorsi di citazioni evangeliche. Laureato in Chimica industriale al Politecnico di Torino, Olivetti aveva soggiornato negli Stati Uniti per studiare i metodi produttivi e la struttura organizzativa delle grandi fabbriche americane, un’esperienza che lo aveva portato a rinnovare radicalmente l’azienda paterna di Ivrea ‒; la prima a produrre in Italia macchine per scrivere ‒; trasformandola in una multinazionale. Alla ricerca di un rapporto armonico tra città e campagna, fra industria e comunità – ma senza angustie municipaliste e paternalismi strapaesani ‒; Olivetti aveva rinunciato al sistema a cottimo e aveva modificato la catena di montaggio affinché la sua fabbrica diventasse un modello di socialità e di industrializzazione senza disumanizzazione