La direzione del Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia dal 1997 al 2009

Nonfiction, Entertainment, Music, Instruments & Instruction, Instruction & Study, Theory & Criticism, Biography & Memoir
Cover of the book La direzione del Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia dal 1997 al 2009 by Giovanni Umberto Battel, Giovanni Umberto Battel
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Author: Giovanni Umberto Battel ISBN: 9786050348408
Publisher: Giovanni Umberto Battel Publication: January 12, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Giovanni Umberto Battel
ISBN: 9786050348408
Publisher: Giovanni Umberto Battel
Publication: January 12, 2015
Imprint:
Language: Italian

Il lavoro può essere definito in vari modi: sicuramente un racconto autobiografico di un musicista divenuto direttore di Conservatorio, ma anche un dettagliato annuario su buona parte delle attività svoltesi presso il Conservatorio di Venezia dal 1997 al 2009, arricchito da una lunga serie di documenti pazientemente raccolti negli anni, oppure un manuale su come organizzare l'attività didattica e artistica di un istituto musicale, o ancora un saggio sui problemi del sistema formativo musicale italiano dei Conservatori, visti da un operatore prima e dopo la Riforma del 1999. Sicuramente è una testimonianza di un lavoro condotto con entusiasmo, passione, impegno e dedizione.
Il libro contiene una parte introduttiva su alcune attività dei direttori del Benedetto Marcello succedutisi dal 1878 al 1997 e su attività istituzionali da me svolte prima del 1997. Segue il cuore dell'opera dedicato allo svolgimento del mio mandato direttivo dal 1997 al 2009. Le modalità di assunzione dell'incarico, i punti di forza e le carenze istituzionali, le strategie seguite, le iniziative realizzate e gli obiettivi raggiunti sono alcuni dei contenuti descritti con il supporto costante di articoli di giornale, di programmi di sala, di testi di interventi pubblici. La grande quantità di documenti, oggi consultabile e direttamente collegata alle pagine del libro, proviene da un archivio personale riordinato negli anni successivi al mandato. Un'ampia sezione è dedicata ad approfondimenti sul governo nazionale delle Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica e Musicale che influisce sulla qualità della preparazione finalizzata al conseguimento di un'elevata professionalità. Oggi, dopo anni di inutili dibattiti, si avverte la necessità che il Ministero intervenga in un settore che versa in uno stato di abbandono ed è senza prospettive, ma servono adeguate conoscenze e competenze, atti concreti e non vuoti proclami, nella consapevolezza che l'essere Patria della Musica è ormai un primato appartenente al passato. Diffondere la cultura musicale e inserire lo studio della Storia della Musica nella Scuola, dare un'omogeneità nazionale ai nuovi percorsi formativi del Conservatorio post Riforma del 1999, completare l'offerta formativa con il dottorato e il perfezionamento, produrre iniziative di formazione-lavoro connesse agli enti di produzione artistica, creare centri di eccellenza e politecnici delle arti, rendere efficiente il governo delle Istituzioni, definire nuove modalità di reclutamento e di progressione di carriera del personale docente, investire risorse nel sistema e nel contempo di valutarne la qualità, elevare l'attrattività a livello internazionale degli Istituti italiani. Questi sono i problemi sul tappeto ai quali questo racconto autobiografico fornisce alcune risposte con progetti e attività, realizzati tra il 1997 e il 2009, che possono essere un utile modello, all'insegna della concretezza.

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Il lavoro può essere definito in vari modi: sicuramente un racconto autobiografico di un musicista divenuto direttore di Conservatorio, ma anche un dettagliato annuario su buona parte delle attività svoltesi presso il Conservatorio di Venezia dal 1997 al 2009, arricchito da una lunga serie di documenti pazientemente raccolti negli anni, oppure un manuale su come organizzare l'attività didattica e artistica di un istituto musicale, o ancora un saggio sui problemi del sistema formativo musicale italiano dei Conservatori, visti da un operatore prima e dopo la Riforma del 1999. Sicuramente è una testimonianza di un lavoro condotto con entusiasmo, passione, impegno e dedizione.
Il libro contiene una parte introduttiva su alcune attività dei direttori del Benedetto Marcello succedutisi dal 1878 al 1997 e su attività istituzionali da me svolte prima del 1997. Segue il cuore dell'opera dedicato allo svolgimento del mio mandato direttivo dal 1997 al 2009. Le modalità di assunzione dell'incarico, i punti di forza e le carenze istituzionali, le strategie seguite, le iniziative realizzate e gli obiettivi raggiunti sono alcuni dei contenuti descritti con il supporto costante di articoli di giornale, di programmi di sala, di testi di interventi pubblici. La grande quantità di documenti, oggi consultabile e direttamente collegata alle pagine del libro, proviene da un archivio personale riordinato negli anni successivi al mandato. Un'ampia sezione è dedicata ad approfondimenti sul governo nazionale delle Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica e Musicale che influisce sulla qualità della preparazione finalizzata al conseguimento di un'elevata professionalità. Oggi, dopo anni di inutili dibattiti, si avverte la necessità che il Ministero intervenga in un settore che versa in uno stato di abbandono ed è senza prospettive, ma servono adeguate conoscenze e competenze, atti concreti e non vuoti proclami, nella consapevolezza che l'essere Patria della Musica è ormai un primato appartenente al passato. Diffondere la cultura musicale e inserire lo studio della Storia della Musica nella Scuola, dare un'omogeneità nazionale ai nuovi percorsi formativi del Conservatorio post Riforma del 1999, completare l'offerta formativa con il dottorato e il perfezionamento, produrre iniziative di formazione-lavoro connesse agli enti di produzione artistica, creare centri di eccellenza e politecnici delle arti, rendere efficiente il governo delle Istituzioni, definire nuove modalità di reclutamento e di progressione di carriera del personale docente, investire risorse nel sistema e nel contempo di valutarne la qualità, elevare l'attrattività a livello internazionale degli Istituti italiani. Questi sono i problemi sul tappeto ai quali questo racconto autobiografico fornisce alcune risposte con progetti e attività, realizzati tra il 1997 e il 2009, che possono essere un utile modello, all'insegna della concretezza.

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