Goethe diceva che gli studi di scienze naturali gli erano serviti per comprendere la propria interiorità attraverso l’analisi delle parti fondamentali dell’essere della natura. In modo suggestivo ed efficace, i testi contenuti in questo libro mostrano le relazioni strutturali esistenti tra il mondo dell’arte e della scienza in connessione alla dimensione esistenziale, autobiografica dello stesso Goethe. La metamorfosi delle piante, che la critica scientifica ha giudicato con attente e contrastanti valutazioni, esamina il problema generale del divenire della forma, mettendo in luce le condizioni in cui i fenomeni si manifestano nel gioco infinito della creatività della natura, che pur rinnovandosi conserva la sua unità. Questo saggio e gli altri presentati in questo libro, sulla metodologia della ricerca scientifica, sull’origine delle piante e di altri fenomeni biologici, sulla filosofia contemporanea, costituiscono un esempio significativo della critica goethiana all’idea di scienza formulata da Newton ed esprimono sinteticamente la visione filosofica di Goethe nella sua complessa formazione di derivazione mistica e alchemica, che si serve del pensiero di Spinoza, di Leibniz e di Kant. Il modello di scrittura proprio di questa saggistica scientifica, molto meno conosciuta della pagina poetica, evidenzia le analogie formali con l’insieme dell’opera letteraria, sottolineando come l’indagine del divenire delle forme nel mondo naturale, ben lungi dall’essere un vuoto esercizio di erudizione, consente anche di penetrare nelle grandi figure – da Wilhelm Meister a Faust – del mondo poetico di Goethe.
Goethe diceva che gli studi di scienze naturali gli erano serviti per comprendere la propria interiorità attraverso l’analisi delle parti fondamentali dell’essere della natura. In modo suggestivo ed efficace, i testi contenuti in questo libro mostrano le relazioni strutturali esistenti tra il mondo dell’arte e della scienza in connessione alla dimensione esistenziale, autobiografica dello stesso Goethe. La metamorfosi delle piante, che la critica scientifica ha giudicato con attente e contrastanti valutazioni, esamina il problema generale del divenire della forma, mettendo in luce le condizioni in cui i fenomeni si manifestano nel gioco infinito della creatività della natura, che pur rinnovandosi conserva la sua unità. Questo saggio e gli altri presentati in questo libro, sulla metodologia della ricerca scientifica, sull’origine delle piante e di altri fenomeni biologici, sulla filosofia contemporanea, costituiscono un esempio significativo della critica goethiana all’idea di scienza formulata da Newton ed esprimono sinteticamente la visione filosofica di Goethe nella sua complessa formazione di derivazione mistica e alchemica, che si serve del pensiero di Spinoza, di Leibniz e di Kant. Il modello di scrittura proprio di questa saggistica scientifica, molto meno conosciuta della pagina poetica, evidenzia le analogie formali con l’insieme dell’opera letteraria, sottolineando come l’indagine del divenire delle forme nel mondo naturale, ben lungi dall’essere un vuoto esercizio di erudizione, consente anche di penetrare nelle grandi figure – da Wilhelm Meister a Faust – del mondo poetico di Goethe.