LE COSE CHE non si dicono

Quella che racconto è una storia di resilienza, la storia di Isacco, un personaggio inusuale ma non per questo raro, costretto a vivere una doppia vita: una ordinaria e una trasgressiva, per trovare un ordine mentale in una inconfessabile vicenda che lo ha reso il protagonista. Il padre tante cose ha fatto, di sicuro non l’educatore.
Ha fatto proprio il detto Zen: se lungo il percorso trovi un ostacolo, fa che l’ostacolo diventi il tuo percorso!
L’ostacolo incontrato si dimostra insormontabile. Non bastasse, a questo si aggiunge la necessità di rimediare a un “puzzle famigliare” da tutti iniziato, ma da tutti abbandonato. Nel ricomporlo mette in evidenza tutta una serie di miserie, non solo economiche, di una società contadina e rurale che in forme differenti ha ancora una sua attualità.
La lettura spazia dalla descrizione di un mondo contadino oramai antico, alle incalzanti dinamiche psicologiche con cui il protagonista si trova a fare i conti, dove ha, come unica compagna, una profonda sofferenza.
Tante volte una storia di altri, per il fatto che rasenti i limiti dell’umana sopportazione, rende più leggero il nostro quotidiano.