Author: | Marco Scataglini | ISBN: | 9781386829621 |
Publisher: | Marco Scataglini | Publication: | July 19, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Marco Scataglini |
ISBN: | 9781386829621 |
Publisher: | Marco Scataglini |
Publication: | July 19, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era deserta e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio. Iddio disse: «Sia la luce»: e la luce fu. Vide Iddio che la luce era buona e separò la luce dalle tenebre, e nominò la luce «giorno», e le tenebre «notte». Così fu sera e fu mattina: primo giorno" (Libro della Genesi)
Questo passo famosissimo della Bibbia ci ricorda come la luce (e di conseguenza la tenebra, di cui anche parleremo diffusamente) sia sempre stata considerata tra le "cose" più importanti per l'umanità: non a caso Dio la crea nel primo giorno della Genesi. Come sosteneva il critico Bill Jay, quando Dio creò anche due modelli nudi (Adamo ed Eva) diede con questo il via alla fotografia (almeno a quella di nudo artistico)!
E' inutile sottolineare quanto, come fotografi, dipendiamo dalla luce: non solo perché teoricamente "foto-grafia" (parola creata da quel geniaccio di sir John Herschel) significa letteralmente "scrivere con la luce", ma anche perché la luce è lo strumento primo e insostituibile per dire le cose che abbiamo da dire come artisti. La luce, e le ombre conseguenti, sono il nostro alfabeto, il lessico quotidiano con cui dobbiamo costantemente confrontarci.
Tra tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per ottenere una foto bella e significativa, comunque interessante, la scelta della luce è uno dei più potenti, e questo sia che il fotografo abbia il totale controllo della situazione (ad esempio perché è nel suo studio e utilizza luci artificiali) sia che non ce l'abbia, come quando intende riprendere un paesaggio. Ma in un luogo si può tornare in stagioni diverse, col sole o con la pioggia, all'alba o al tramonto e così via. Con un po' di pazienza, e di mestiere, il fotografo è in grado di avere in mano la foto che cercava.
Come un direttore d'orchestra che interpreta lo spartito (applicandovi la propria creatività), insomma, il fotografo interpreta la luce, e ne trae il meglio per i propri scopi.
Questo libro cerca di offrire spunti proprio in tal senso. Non solo vi parlerà della luce in quanto tale, di come sceglierla, gestirla o imparare a subirla senza troppi danni, ma cercherà anche di spiegarvi perché fare certe scelte, quale deve essere la consapevolezza creativa per evitare di essere acritici cacciatori di immagini più o meno casuali, e impadronirvi invece del timone, per portare il battello lontano dalle secche.
"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era deserta e vuota; le tenebre ricoprivano l'abisso e sulle acque aleggiava lo Spirito di Dio. Iddio disse: «Sia la luce»: e la luce fu. Vide Iddio che la luce era buona e separò la luce dalle tenebre, e nominò la luce «giorno», e le tenebre «notte». Così fu sera e fu mattina: primo giorno" (Libro della Genesi)
Questo passo famosissimo della Bibbia ci ricorda come la luce (e di conseguenza la tenebra, di cui anche parleremo diffusamente) sia sempre stata considerata tra le "cose" più importanti per l'umanità: non a caso Dio la crea nel primo giorno della Genesi. Come sosteneva il critico Bill Jay, quando Dio creò anche due modelli nudi (Adamo ed Eva) diede con questo il via alla fotografia (almeno a quella di nudo artistico)!
E' inutile sottolineare quanto, come fotografi, dipendiamo dalla luce: non solo perché teoricamente "foto-grafia" (parola creata da quel geniaccio di sir John Herschel) significa letteralmente "scrivere con la luce", ma anche perché la luce è lo strumento primo e insostituibile per dire le cose che abbiamo da dire come artisti. La luce, e le ombre conseguenti, sono il nostro alfabeto, il lessico quotidiano con cui dobbiamo costantemente confrontarci.
Tra tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per ottenere una foto bella e significativa, comunque interessante, la scelta della luce è uno dei più potenti, e questo sia che il fotografo abbia il totale controllo della situazione (ad esempio perché è nel suo studio e utilizza luci artificiali) sia che non ce l'abbia, come quando intende riprendere un paesaggio. Ma in un luogo si può tornare in stagioni diverse, col sole o con la pioggia, all'alba o al tramonto e così via. Con un po' di pazienza, e di mestiere, il fotografo è in grado di avere in mano la foto che cercava.
Come un direttore d'orchestra che interpreta lo spartito (applicandovi la propria creatività), insomma, il fotografo interpreta la luce, e ne trae il meglio per i propri scopi.
Questo libro cerca di offrire spunti proprio in tal senso. Non solo vi parlerà della luce in quanto tale, di come sceglierla, gestirla o imparare a subirla senza troppi danni, ma cercherà anche di spiegarvi perché fare certe scelte, quale deve essere la consapevolezza creativa per evitare di essere acritici cacciatori di immagini più o meno casuali, e impadronirvi invece del timone, per portare il battello lontano dalle secche.