Author: | Antonio Nicaso, Nicola Gratteri, John B. Trumper, Marta Maddalon | ISBN: | 9788868221874 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore | Publication: | April 30, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Antonio Nicaso, Nicola Gratteri, John B. Trumper, Marta Maddalon |
ISBN: | 9788868221874 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore |
Publication: | April 30, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Male lingue sono quelle usate nei Codici della ’Ndrangheta per comunicare tra gli affiliati; sono i gerghi dai lontani echi medievali, sono gioco linguistico, camuffamento, alterazione. La malavita le usa per nascondere e per ribadire un’appartenenza.
Male lingue è un lavoro a più mani: due tra i maggiori esperti della criminalità organizzata e due linguisti ed etnolinguisti hanno messo insieme le loro conoscenze, con lo scopo di riunire entrambe le componenti che, inscindibilmente, costituiscono i Codici delle vecchie e nuove mafie.
La sostanza e la forma: i contenuti e la lingua di questi testi sono stati messi sotto la lente dagli studiosi e hanno fornito risposte alle molte domande che il fenomeno delle associazioni mafiose pone fin dalle sue origini. Da dove nasce la necessità di creare un insieme di regole e prescrizioni, da quando vengono ricopiate e trasmesse, chi sono i protagonisti dei racconti che gli ’ndranghetisti si inventano, perché è necessario creare un mito intorno a queste associazioni?
I Codici diventano quasi un genere letterario, appartenente al vasto filone della letteratura popolare. Fin dalla fine dell’Ottocento, vengono trascritti su innocui quaderni, in grafie svolazzanti, mentre oggi su fogli a righe o block notes, utilizzando, talvolta, simboli crittografici trovati in rete.
La ’Ndrangheta è la più potente delle associazioni criminali, si è estesa al nord e oltreoceano, si è evoluta, ma i suoi Codici vengono ancora tramandati.
Male lingue sono quelle usate nei Codici della ’Ndrangheta per comunicare tra gli affiliati; sono i gerghi dai lontani echi medievali, sono gioco linguistico, camuffamento, alterazione. La malavita le usa per nascondere e per ribadire un’appartenenza.
Male lingue è un lavoro a più mani: due tra i maggiori esperti della criminalità organizzata e due linguisti ed etnolinguisti hanno messo insieme le loro conoscenze, con lo scopo di riunire entrambe le componenti che, inscindibilmente, costituiscono i Codici delle vecchie e nuove mafie.
La sostanza e la forma: i contenuti e la lingua di questi testi sono stati messi sotto la lente dagli studiosi e hanno fornito risposte alle molte domande che il fenomeno delle associazioni mafiose pone fin dalle sue origini. Da dove nasce la necessità di creare un insieme di regole e prescrizioni, da quando vengono ricopiate e trasmesse, chi sono i protagonisti dei racconti che gli ’ndranghetisti si inventano, perché è necessario creare un mito intorno a queste associazioni?
I Codici diventano quasi un genere letterario, appartenente al vasto filone della letteratura popolare. Fin dalla fine dell’Ottocento, vengono trascritti su innocui quaderni, in grafie svolazzanti, mentre oggi su fogli a righe o block notes, utilizzando, talvolta, simboli crittografici trovati in rete.
La ’Ndrangheta è la più potente delle associazioni criminali, si è estesa al nord e oltreoceano, si è evoluta, ma i suoi Codici vengono ancora tramandati.