Author: | Adriana Luperto | ISBN: | 9788868993375 |
Publisher: | VandA ePublishing | Publication: | December 4, 2017 |
Imprint: | VandA ePublishing | Language: | Italian |
Author: | Adriana Luperto |
ISBN: | 9788868993375 |
Publisher: | VandA ePublishing |
Publication: | December 4, 2017 |
Imprint: | VandA ePublishing |
Language: | Italian |
Nelle parole della curatrice Vera Agosti ("Adriana Luperto. L'artista sotto il coperchio della città"): «I dipinti di Adriana Luperto sono sempre stati una spremuta di cuore. Non aspettatevi però nulla di sdolcinato, tutt’altro. L’emozione filtra con forza e determinazione. L’artista recupera volutamente la semplicità e l’innocenza della rappresentazione del linguaggio dell’infanzia, come nella precedente serie de "La solitudine dell’amore". Anche nel nuovo progetto per la Libreria Bocca, un angolo prezioso nel centro a Milano, lo stile è dichiaratamente naïf, per riflettere, ricordare e rivivere una città in cui l’artista ha vissuto in passato rimanendone affascinata e ancora oggi catturata. Agli inizi degli anni Novanta, infatti, la Luperto esponeva nel capoluogo meneghino, privilegiando luoghi non consueti al sistema dell’arte, come locali notturni e cortili. Era un tenersi alla larga dal circuito ufficiale, un rimarcare un’identità di outsider per cui provava e mantiene rispetto e attrazione.»
Nelle parole della curatrice Vera Agosti ("Adriana Luperto. L'artista sotto il coperchio della città"): «I dipinti di Adriana Luperto sono sempre stati una spremuta di cuore. Non aspettatevi però nulla di sdolcinato, tutt’altro. L’emozione filtra con forza e determinazione. L’artista recupera volutamente la semplicità e l’innocenza della rappresentazione del linguaggio dell’infanzia, come nella precedente serie de "La solitudine dell’amore". Anche nel nuovo progetto per la Libreria Bocca, un angolo prezioso nel centro a Milano, lo stile è dichiaratamente naïf, per riflettere, ricordare e rivivere una città in cui l’artista ha vissuto in passato rimanendone affascinata e ancora oggi catturata. Agli inizi degli anni Novanta, infatti, la Luperto esponeva nel capoluogo meneghino, privilegiando luoghi non consueti al sistema dell’arte, come locali notturni e cortili. Era un tenersi alla larga dal circuito ufficiale, un rimarcare un’identità di outsider per cui provava e mantiene rispetto e attrazione.»