“Fra gli scrittori italiani, Cordelli possiede come nessun altro la capacità di dare corpo e ritmo narrativi a ciò che sta al di qua o al di là o meglio ancora nelle pieghe, nelle lacune, negli interstizi del raccontabile. Da anni sono convinto che per le sue doti stilistiche e per la singolare integrità della sua immaginazione morale, Cordelli sia l’unico narratore dal quale sia il caso di aspettarsi dei libri epocali, cioè capaci di esprimere credibilmente e durevolmente il proprio tempo”Giovanni Raboni, Corriere della Sera“In tanta narrativa di cartapesta che affligge le patrie lettere, Cordelli spicca per il suo fascino ispido, per la sua forte identità scevra da compromessi”.
Enzo Golino, la RepubblicaRomanzo di una generazione e insieme puro poliziesco di indagine. Tra Roma e Berlino, una troupe di attori in tournée. Un delitto. E un detective: Pinkerton, appunto, tra echi di Chander, Nabokov, Landolfi.“Un percorso di esclusione, di compiaciuta sparizione. Il confinarsi in uno spazio chiuso, claustrofobico e insieme protetto.”Andrea Cortellessa, DoppiozeroFranco Cordelli, scrittore, saggista e notissimo critico teatrale è autore di una vasta produzione letteraria e saggistica. Fra i molti titoli: Procida (nuova edizione Rizzoli), Un inchino a terra (Einaudi), La religione del romanzo (Le Lettere), Il duca di Mantova e La marea umana (Rizzoli). Più di recente il volume su Piovene L’ombra di Piovene (Le Lettere), e l’e-book Declino del teatro di regia (Doppiozero), raccolta di ottanta articoli usciti sul Corriere della Sera tra il 1998 e il 2012 dedicati a registi contemporanei italiani e stranieri.Ha una biblioteca privata di trentamila volumi, “disseminati in mensole senza angoli vuoti e che non consentono vuoti di memoria. Non ne ho, ricordo tutto. I libri, sullo stesso ripiano, sono disposti in più file e alternano posizione verticale e orizzontale, divisi per aree linguistiche e secondo la cronologia. La letteratura francese, per esempio, inizia con Chrétien de Troyes”, Mirella Serri, La Stampa.
“Fra gli scrittori italiani, Cordelli possiede come nessun altro la capacità di dare corpo e ritmo narrativi a ciò che sta al di qua o al di là o meglio ancora nelle pieghe, nelle lacune, negli interstizi del raccontabile. Da anni sono convinto che per le sue doti stilistiche e per la singolare integrità della sua immaginazione morale, Cordelli sia l’unico narratore dal quale sia il caso di aspettarsi dei libri epocali, cioè capaci di esprimere credibilmente e durevolmente il proprio tempo”Giovanni Raboni, Corriere della Sera“In tanta narrativa di cartapesta che affligge le patrie lettere, Cordelli spicca per il suo fascino ispido, per la sua forte identità scevra da compromessi”.
Enzo Golino, la RepubblicaRomanzo di una generazione e insieme puro poliziesco di indagine. Tra Roma e Berlino, una troupe di attori in tournée. Un delitto. E un detective: Pinkerton, appunto, tra echi di Chander, Nabokov, Landolfi.“Un percorso di esclusione, di compiaciuta sparizione. Il confinarsi in uno spazio chiuso, claustrofobico e insieme protetto.”Andrea Cortellessa, DoppiozeroFranco Cordelli, scrittore, saggista e notissimo critico teatrale è autore di una vasta produzione letteraria e saggistica. Fra i molti titoli: Procida (nuova edizione Rizzoli), Un inchino a terra (Einaudi), La religione del romanzo (Le Lettere), Il duca di Mantova e La marea umana (Rizzoli). Più di recente il volume su Piovene L’ombra di Piovene (Le Lettere), e l’e-book Declino del teatro di regia (Doppiozero), raccolta di ottanta articoli usciti sul Corriere della Sera tra il 1998 e il 2012 dedicati a registi contemporanei italiani e stranieri.Ha una biblioteca privata di trentamila volumi, “disseminati in mensole senza angoli vuoti e che non consentono vuoti di memoria. Non ne ho, ricordo tutto. I libri, sullo stesso ripiano, sono disposti in più file e alternano posizione verticale e orizzontale, divisi per aree linguistiche e secondo la cronologia. La letteratura francese, per esempio, inizia con Chrétien de Troyes”, Mirella Serri, La Stampa.