Author: | Antonio Franchini | ISBN: | 9788831740890 |
Publisher: | Marsilio | Publication: | July 28, 2016 |
Imprint: | Marsilio | Language: | Italian |
Author: | Antonio Franchini |
ISBN: | 9788831740890 |
Publisher: | Marsilio |
Publication: | July 28, 2016 |
Imprint: | Marsilio |
Language: | Italian |
"Delimitato dalle corde, il ring è uno spazio chiuso di sofferenza... La letteratura viene normalmente considerata uno spazio chiuso. Nel primo canto del Paradiso, Dante la chiama "aringo". E' solo una delle tante similitudini che segnano il percorso di questo libro, in cui Antonio Franchini intreccia le sue due grandi passioni, il combattimento e la letteratura, e in cui si scopre, tra l'altro che il combattimento non è solo "spirito" e che entrambi sono un continuo, appassionato scontro con il proprio limite. Perché, sia le discipline che insegnano a incrementare la forza fisica sia quelle volte a allargare il patrimonio culturale non nascondono un analogo destino di sopraffazione, due volontà di potenza tra cui è difficile istituire una gerarchia. Alternando a brevi riflessioni i ricordi e le esperienze, mescolando le tracce lasciate da una gioventù trascorsa in scantinati e palestre a un'assidua frequentazione della pagina scritta, l'autore ci racconta storie di giovani uomini e di grandi maestri, di orgoglio e di frustrazione, di eroismo e umiltà, eventi piccoli e grandi accomunati da una tensione a scoprirsi e a capire, oltre la patina che spesso ricopre il senso profondo delle cose, oltre le zone di dubbio, di convenzione, di vera e propria falsità. Gli incontri che facciamo seguendo il doppio tracciato delle arti marziali e della letteratura sono singolari e tutti ugualmente importanti, da Simone, "ragazzo dall'aria distratta, con una sua evasiva bellezza" a cui bisogna sire solo "vai e fai vedere a questa gente cos'è la savate", a Claudio, grande filologo classico e sollevatore di pesi, al grande maestro di spada Minamoto Musashi, vissuto nel periodo Edo, a Hemingway, a Mishima fino all'omonimo parente diventato eroe.
"Delimitato dalle corde, il ring è uno spazio chiuso di sofferenza... La letteratura viene normalmente considerata uno spazio chiuso. Nel primo canto del Paradiso, Dante la chiama "aringo". E' solo una delle tante similitudini che segnano il percorso di questo libro, in cui Antonio Franchini intreccia le sue due grandi passioni, il combattimento e la letteratura, e in cui si scopre, tra l'altro che il combattimento non è solo "spirito" e che entrambi sono un continuo, appassionato scontro con il proprio limite. Perché, sia le discipline che insegnano a incrementare la forza fisica sia quelle volte a allargare il patrimonio culturale non nascondono un analogo destino di sopraffazione, due volontà di potenza tra cui è difficile istituire una gerarchia. Alternando a brevi riflessioni i ricordi e le esperienze, mescolando le tracce lasciate da una gioventù trascorsa in scantinati e palestre a un'assidua frequentazione della pagina scritta, l'autore ci racconta storie di giovani uomini e di grandi maestri, di orgoglio e di frustrazione, di eroismo e umiltà, eventi piccoli e grandi accomunati da una tensione a scoprirsi e a capire, oltre la patina che spesso ricopre il senso profondo delle cose, oltre le zone di dubbio, di convenzione, di vera e propria falsità. Gli incontri che facciamo seguendo il doppio tracciato delle arti marziali e della letteratura sono singolari e tutti ugualmente importanti, da Simone, "ragazzo dall'aria distratta, con una sua evasiva bellezza" a cui bisogna sire solo "vai e fai vedere a questa gente cos'è la savate", a Claudio, grande filologo classico e sollevatore di pesi, al grande maestro di spada Minamoto Musashi, vissuto nel periodo Edo, a Hemingway, a Mishima fino all'omonimo parente diventato eroe.