Author: | @GiampRem | ISBN: | 9788892609808 |
Publisher: | Youcanprint | Publication: | September 1, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | @GiampRem |
ISBN: | 9788892609808 |
Publisher: | Youcanprint |
Publication: | September 1, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
“Questo Bimbo a chi lo do?” è un libro per genitori ed educatori chi si pongono domande sul rapporto tra marketing/pubblicità e cultura per l’infanzia. Essendo un diario, e non un manuale con le ricette pronte all’uso, è più facile trovarvi domande che risposte. Da anni l’autore, @GiampRem, ha rinunciato a cercare nella pubblicità il finanziamento per il suo blog dedicato proprio alla cultura per l’infanzia: qui racconta il motivo e le conseguenze di questa scelta complicata. Questo diario è il manifesto di una scelta personale, quasi “intima”. Non c’è la pretesa di guidare crociate. C’è semmai la volontà di innescare pensiero sul senso comune che stiamo narrando ai bambini. Senza demonizzazioni ma anche senza timidezze nei confronti del linguaggio e dei meccanismi della pubblicità. Tra le pagine trova ampio spazio anche il racconto di tante proposte per l’infanzia milanesi. Si parla di lettura. E in quel caso la parola passa a chi di libri se ne intende. Insomma, si parla di ciò che serve ai bambini per attivare anticorpi. Il tutto lungo un filo conduttore: l’accettazione del limite come parte della vita e come spunto antagonista da opporre agli stereotipi della perfezione.
“Questo Bimbo a chi lo do?” è un libro per genitori ed educatori chi si pongono domande sul rapporto tra marketing/pubblicità e cultura per l’infanzia. Essendo un diario, e non un manuale con le ricette pronte all’uso, è più facile trovarvi domande che risposte. Da anni l’autore, @GiampRem, ha rinunciato a cercare nella pubblicità il finanziamento per il suo blog dedicato proprio alla cultura per l’infanzia: qui racconta il motivo e le conseguenze di questa scelta complicata. Questo diario è il manifesto di una scelta personale, quasi “intima”. Non c’è la pretesa di guidare crociate. C’è semmai la volontà di innescare pensiero sul senso comune che stiamo narrando ai bambini. Senza demonizzazioni ma anche senza timidezze nei confronti del linguaggio e dei meccanismi della pubblicità. Tra le pagine trova ampio spazio anche il racconto di tante proposte per l’infanzia milanesi. Si parla di lettura. E in quel caso la parola passa a chi di libri se ne intende. Insomma, si parla di ciò che serve ai bambini per attivare anticorpi. Il tutto lungo un filo conduttore: l’accettazione del limite come parte della vita e come spunto antagonista da opporre agli stereotipi della perfezione.