Author: | Sigmund Freud | ISBN: | 9788833970141 |
Publisher: | Bollati Boringhieri | Publication: | October 30, 2010 |
Imprint: | Bollati Boringhieri | Language: | Italian |
Author: | Sigmund Freud |
ISBN: | 9788833970141 |
Publisher: | Bollati Boringhieri |
Publication: | October 30, 2010 |
Imprint: | Bollati Boringhieri |
Language: | Italian |
L'opera di Freud, edita da Bollati Boringhieri, è l'unica edizione integrale e di riferimento in Italia. Considerata unanimamente la migliore edizione da psicoanalisti e studiosi, fu diretta da Cesare Musatti, il padre fondatore della spicoanalisi italiana, ed è stata costantemente aggiornata da decine di studiosi. Questa edizione digitale mantiene gli stessi elevati standard scientifici e redazionali dell'edizione cartacea, che ha costruito il lessico della psicoanalisi nella nostra lingua. Nelle tribù australiane (e il fenomeno è analogo presso tutti i popoli primitivi) «totem» è l’animale sacro, il progenitore e lo spirito protettore del clan. Ucciderlo è delitto gravissimo: è «tabù». Tuttavia il tabù non ha per oggetto il solo totem. Esso si estende anche alle donne, che non possono avere rapporti sessuali con membri dello stesso clan (esogamia); difende con una cortina invisibile i re, i sacerdoti, i morti... Nella civiltà moderna il corrispettivo di questo atteggiamento sono le fobie, presenti in particolare nelle nevrosi ossessive, anch’esse circondate da un complesso cerimoniale che è frutto di coazione. Freud aveva appreso attraverso casi celebri, come quelli del «piccolo Hans» e del «piccolo Árpád», qual è il significato inconscio degli animali nella psiche infantile. Nella psiche del primitivo, il totem ricopre un ruolo analogo: è l’immagine del padre, centro di sentimenti ambivalenti di odio e amore. Come oggetto di venerazione, il totem restituisce al padre l’affetto dei figli, mentre il tabù lo difende dai loro impulsi aggressivi. Nel compiere a ritroso il cammino che dal totemismo sfocia nella religione, Freud s’imbatte una volta ancora nelle due figure centrali del complesso edipico: il padre, amato e insieme pericoloso concorrente nell’affetto della madre, e quest’ultima, oggetto di una passione filiale che si pone come esclusiva. In questo senso Freud poté dire che la religione è «qualcosa che appartiene al figlio».
L'opera di Freud, edita da Bollati Boringhieri, è l'unica edizione integrale e di riferimento in Italia. Considerata unanimamente la migliore edizione da psicoanalisti e studiosi, fu diretta da Cesare Musatti, il padre fondatore della spicoanalisi italiana, ed è stata costantemente aggiornata da decine di studiosi. Questa edizione digitale mantiene gli stessi elevati standard scientifici e redazionali dell'edizione cartacea, che ha costruito il lessico della psicoanalisi nella nostra lingua. Nelle tribù australiane (e il fenomeno è analogo presso tutti i popoli primitivi) «totem» è l’animale sacro, il progenitore e lo spirito protettore del clan. Ucciderlo è delitto gravissimo: è «tabù». Tuttavia il tabù non ha per oggetto il solo totem. Esso si estende anche alle donne, che non possono avere rapporti sessuali con membri dello stesso clan (esogamia); difende con una cortina invisibile i re, i sacerdoti, i morti... Nella civiltà moderna il corrispettivo di questo atteggiamento sono le fobie, presenti in particolare nelle nevrosi ossessive, anch’esse circondate da un complesso cerimoniale che è frutto di coazione. Freud aveva appreso attraverso casi celebri, come quelli del «piccolo Hans» e del «piccolo Árpád», qual è il significato inconscio degli animali nella psiche infantile. Nella psiche del primitivo, il totem ricopre un ruolo analogo: è l’immagine del padre, centro di sentimenti ambivalenti di odio e amore. Come oggetto di venerazione, il totem restituisce al padre l’affetto dei figli, mentre il tabù lo difende dai loro impulsi aggressivi. Nel compiere a ritroso il cammino che dal totemismo sfocia nella religione, Freud s’imbatte una volta ancora nelle due figure centrali del complesso edipico: il padre, amato e insieme pericoloso concorrente nell’affetto della madre, e quest’ultima, oggetto di una passione filiale che si pone come esclusiva. In questo senso Freud poté dire che la religione è «qualcosa che appartiene al figlio».