Tradizioni di Nuoro in Sardegna

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Cultural Studies, Customs & Traditions
Cover of the book Tradizioni di Nuoro in Sardegna by Grazia Deledda, Indibooks
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Grazia Deledda ISBN: 9788890759390
Publisher: Indibooks Publication: February 4, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Grazia Deledda
ISBN: 9788890759390
Publisher: Indibooks
Publication: February 4, 2015
Imprint:
Language: Italian

Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna è il titolo di uno straordinario lavoro sulla cultura sarda realizzato da Grazia Deledda e pubblicato sulle pagine della “Rivista delle tradizioni popolari italiane” tra la fine del 1893 e il 1895.

Un appassionato studio e un’importante raccolta di proverbi, modi di dire, preghiere, etc. in lingua sarda, trascritti e tradotti dalla scrittrice nuorese, cui si accompagna un’ampia descrizione degli usi e dei costumi di Nuoro e della Barbagia.

- L’opera - La prima parte è dedicata alla lingua sarda e alla tradizione orale. Si comincia con una descrizione di Nuoro; il secondo capitolo raccoglie i proverbi e i detti popolari; il terzo le locuzioni; il quarto è dedicato ai giuramenti; mentre il quinto è un viaggio nel colorito e fantasioso mondo dei “frastimos” e degli “irrocos”, ovvero delle imprecazioni e delle maledizioni cui la parlata sarda è straordinariamente ricca.

Il sesto capitolo è dedicato alle “battorinas”, le quartine tipiche della poesia popolare nuorese, mentre nel settimo si parla di filastrocche, ninne nanna e “attitidos”. Segue il capitolo dedicato agli indovinelli e quello sui giochi e sui passatempi infantili. Il decimo è una raccolta di nomi e soprannomi tipici di Nuoro, mentre l’undicesimo contiene lo scongiuro di Santu Martine che si recita durante i temporali e che “si usa in segreto, con tutto il gusto misterioso delle cose proibite”.

Sempre a proposito di “cose proibite”, il dodicesimo capitolo è sulle “cose più originali del folklore nuorese”, ovvero sui verbos o berbos “che sono le parole ed i riti misteriosi con cui i contadini e i pastori riescono talvolta a farsi ubbidire dalla natura”.

La seconda parte si occupa di credenze, superstizioni e medicina popolare. Il tredicesimo capitolo è dedicato ai “segni”, con particolare attenzione a quelli che hanno legami con la sorte e il destino, mentre grazie al quattordicesimo capitolo si può avere una conoscenza maggiore delle credenze e delle superstizioni legate al cibo ed agli animali.

Il capitolo numero quindici è dedicato ai fantasmi, alle surtiles (vampiri), alle janas (fate e streghe), ai pundos(mostricciatoli), nonché a tutto ciò che di fantastico e misterioso esiste nella cultura tradizionale nuorese. A cominciare dal rapporto tra i vivi e i morti, passando per i tesori nascosti, e tanto altro ancora.

Il sedici è invece un viaggio nella medicina popolare sarda, dedicato quindi ai rimedi, alle magie e agli incantesimi. Diversi sono i medicamenti proposti dalla Deledda, ma particolare attenzione meritano la medicina per il malocchio e quella per lo spavento, le varie magie, nonché gli influssi malefici provocati dalla maladia de s’istria.

La terza parte è dedicata ai gosos, le laudi religiose, ma non mancano quelle profane e satiriche, come quella di Santu Antoni de Lodè.

La quarta parte si occupa degli usi e dei costumi che contraddistinguono la vita quotidiana a Nuoro e nel circondario: battesimo, spauracchi dei bambini, su candelarju e altri passatempi per capodanno, saluti e auguri, feste, amoreggiamenti e nozze, vivande, costumi e abiti tradizionali, usi funebri, etc.

- L’autrice - Grazia Deledda nacque a Nuoro nel 1871. Fu una scrittrice autodidatta. Cominciò la sua carriera narrativa collaborando con numerose riviste di costume e cultura.

Verso la fine dell’Ottocento, durante un breve soggiorno a Cagliari, incontrò Palmiro Madesani che divenne suo marito e col quale si trasferì a Roma. Nel 1926, unica donna in Italia, fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura, per il suo senso artistico e le sue originali capacità creative. Visse nella capitale italiana sino al 1936, anno della sua morte.

- L’eBook - La presente edizione digitale, dotata un funzionale indice e di una nota introduttiva, è stata progettata per i dispositivi e le applicazioni di lettura digitale. Il testo è stato regolarizzato secondo le norme grafiche attualmente in uso, in modo da agevolarne la lettura e la fruizione.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna è il titolo di uno straordinario lavoro sulla cultura sarda realizzato da Grazia Deledda e pubblicato sulle pagine della “Rivista delle tradizioni popolari italiane” tra la fine del 1893 e il 1895.

Un appassionato studio e un’importante raccolta di proverbi, modi di dire, preghiere, etc. in lingua sarda, trascritti e tradotti dalla scrittrice nuorese, cui si accompagna un’ampia descrizione degli usi e dei costumi di Nuoro e della Barbagia.

- L’opera - La prima parte è dedicata alla lingua sarda e alla tradizione orale. Si comincia con una descrizione di Nuoro; il secondo capitolo raccoglie i proverbi e i detti popolari; il terzo le locuzioni; il quarto è dedicato ai giuramenti; mentre il quinto è un viaggio nel colorito e fantasioso mondo dei “frastimos” e degli “irrocos”, ovvero delle imprecazioni e delle maledizioni cui la parlata sarda è straordinariamente ricca.

Il sesto capitolo è dedicato alle “battorinas”, le quartine tipiche della poesia popolare nuorese, mentre nel settimo si parla di filastrocche, ninne nanna e “attitidos”. Segue il capitolo dedicato agli indovinelli e quello sui giochi e sui passatempi infantili. Il decimo è una raccolta di nomi e soprannomi tipici di Nuoro, mentre l’undicesimo contiene lo scongiuro di Santu Martine che si recita durante i temporali e che “si usa in segreto, con tutto il gusto misterioso delle cose proibite”.

Sempre a proposito di “cose proibite”, il dodicesimo capitolo è sulle “cose più originali del folklore nuorese”, ovvero sui verbos o berbos “che sono le parole ed i riti misteriosi con cui i contadini e i pastori riescono talvolta a farsi ubbidire dalla natura”.

La seconda parte si occupa di credenze, superstizioni e medicina popolare. Il tredicesimo capitolo è dedicato ai “segni”, con particolare attenzione a quelli che hanno legami con la sorte e il destino, mentre grazie al quattordicesimo capitolo si può avere una conoscenza maggiore delle credenze e delle superstizioni legate al cibo ed agli animali.

Il capitolo numero quindici è dedicato ai fantasmi, alle surtiles (vampiri), alle janas (fate e streghe), ai pundos(mostricciatoli), nonché a tutto ciò che di fantastico e misterioso esiste nella cultura tradizionale nuorese. A cominciare dal rapporto tra i vivi e i morti, passando per i tesori nascosti, e tanto altro ancora.

Il sedici è invece un viaggio nella medicina popolare sarda, dedicato quindi ai rimedi, alle magie e agli incantesimi. Diversi sono i medicamenti proposti dalla Deledda, ma particolare attenzione meritano la medicina per il malocchio e quella per lo spavento, le varie magie, nonché gli influssi malefici provocati dalla maladia de s’istria.

La terza parte è dedicata ai gosos, le laudi religiose, ma non mancano quelle profane e satiriche, come quella di Santu Antoni de Lodè.

La quarta parte si occupa degli usi e dei costumi che contraddistinguono la vita quotidiana a Nuoro e nel circondario: battesimo, spauracchi dei bambini, su candelarju e altri passatempi per capodanno, saluti e auguri, feste, amoreggiamenti e nozze, vivande, costumi e abiti tradizionali, usi funebri, etc.

- L’autrice - Grazia Deledda nacque a Nuoro nel 1871. Fu una scrittrice autodidatta. Cominciò la sua carriera narrativa collaborando con numerose riviste di costume e cultura.

Verso la fine dell’Ottocento, durante un breve soggiorno a Cagliari, incontrò Palmiro Madesani che divenne suo marito e col quale si trasferì a Roma. Nel 1926, unica donna in Italia, fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura, per il suo senso artistico e le sue originali capacità creative. Visse nella capitale italiana sino al 1936, anno della sua morte.

- L’eBook - La presente edizione digitale, dotata un funzionale indice e di una nota introduttiva, è stata progettata per i dispositivi e le applicazioni di lettura digitale. Il testo è stato regolarizzato secondo le norme grafiche attualmente in uso, in modo da agevolarne la lettura e la fruizione.

More books from Indibooks

Cover of the book Giovanni Tolu by Grazia Deledda
Cover of the book Adelasia di Torres by Grazia Deledda
Cover of the book The Romance of Paulilatino by Grazia Deledda
Cover of the book Nell'Azzurro by Grazia Deledda
Cover of the book Quando Nelson scese dalla colonna by Grazia Deledda
Cover of the book In Sardegna leggende e cronache dei tempi antichi by Grazia Deledda
Cover of the book Grazia Deledda by Grazia Deledda
Cover of the book Voyage en Sardaigne by Grazia Deledda
Cover of the book Sardinian Folk Tales by Grazia Deledda
Cover of the book Sole d'estate by Grazia Deledda
Cover of the book La bella di Cabras by Grazia Deledda
Cover of the book Il muto di Gallura by Grazia Deledda
Cover of the book Banditi sardi by Grazia Deledda
Cover of the book Cosima quasi Grazia by Grazia Deledda
Cover of the book La regina delle tenebre by Grazia Deledda
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy