Che piaccia o no, viviamo nell’epoca della politica minima, nel senso che è ridotta ai minimi termini e vaga in cerca d’identità, d’autore e d’autorità sulla scena della storia d’Italia. E questa politica perplessa, povera di energia e di futuro, mortificata da tecnici professorali e da politici inetti, delegittimata come parassitaria, si esprime, ed è compresa, attraverso una lingua politica indebolita e profondamente trasformata.
Che piaccia o no, viviamo nell’epoca della politica minima, nel senso che è ridotta ai minimi termini e vaga in cerca d’identità, d’autore e d’autorità sulla scena della storia d’Italia. E questa politica perplessa, povera di energia e di futuro, mortificata da tecnici professorali e da politici inetti, delegittimata come parassitaria, si esprime, ed è compresa, attraverso una lingua politica indebolita e profondamente trasformata.