Author: | Ágnes Heller | ISBN: | 9788832822489 |
Publisher: | Castelvecchi | Publication: | February 21, 2018 |
Imprint: | Castelvecchi | Language: | Italian |
Author: | Ágnes Heller |
ISBN: | 9788832822489 |
Publisher: | Castelvecchi |
Publication: | February 21, 2018 |
Imprint: | Castelvecchi |
Language: | Italian |
La filosofia comincia con il dubbio, scriveva Kierkegaard. Nell’antichità gli scettici fecero del dubitare il fulcro della lotta contro la dogmatica, e nell’età moderna Cartesio pone il dubbio al cuore dell’esistenza dell’uomo. Di una cosa, però, tutti costoro non dubitano: che l’atto del dubitare equivalga al pensiero. Spesso, nel corso della Storia, i filosofi hanno scorto nel dubbio il fondamento di un sapere indubitabile. Ágnes Heller ripercorre le tappe di questo paradosso e si pone una domanda che riguarda la vita di noi tutti: dubitare fa bene? Se è vero, infatti, che la completa assenza di dubbio (circa il mondo, le proprie convinzioni, se stessi o gli altri) impedisce il dialogo e l’incontro con l’altro da sé, è anche vero che la vita stessa sarebbe impossibile se si dubitasse di tutto. Fino a che punto è doveroso esercitare l’arte del dubbio? Possiamo dubitare di noi, delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti?
La filosofia comincia con il dubbio, scriveva Kierkegaard. Nell’antichità gli scettici fecero del dubitare il fulcro della lotta contro la dogmatica, e nell’età moderna Cartesio pone il dubbio al cuore dell’esistenza dell’uomo. Di una cosa, però, tutti costoro non dubitano: che l’atto del dubitare equivalga al pensiero. Spesso, nel corso della Storia, i filosofi hanno scorto nel dubbio il fondamento di un sapere indubitabile. Ágnes Heller ripercorre le tappe di questo paradosso e si pone una domanda che riguarda la vita di noi tutti: dubitare fa bene? Se è vero, infatti, che la completa assenza di dubbio (circa il mondo, le proprie convinzioni, se stessi o gli altri) impedisce il dialogo e l’incontro con l’altro da sé, è anche vero che la vita stessa sarebbe impossibile se si dubitasse di tutto. Fino a che punto è doveroso esercitare l’arte del dubbio? Possiamo dubitare di noi, delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti?