Author: | Grazia Deledda | ISBN: | 9788866610571 |
Publisher: | Scrivere | Publication: | November 20, 2011 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Grazia Deledda |
ISBN: | 9788866610571 |
Publisher: | Scrivere |
Publication: | November 20, 2011 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Novelle di Grazia Deledda:
- Il dono di Natale
- Comincia a nevicare
- Forse era meglio...
- L’anellino d’argento
- La casa della Luna
- Il pane
- Il cestino dello zibibbo
- Il voto
- Mirella
- Il pastorello
- La storia della Checca
- Il mio padrino
- I ladri
- Chi la fa l’aspetti
- La fanciulla di Ottàna
- Il vecchio Moisè
- La sciabica
Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.
La narrativa della Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità. È stata ipotizzata una somiglianza con il verismo di Giovanni Verga ma, a volte, anche con il decadentismo di Gabriele D'Annunzio, oltre alla scrittura di Lev Nikolaevic Tolstoj e di Honoré de Balzac di cui tra l'altro la Deledda tradusse in italiano l'Eugenia Grandet. Tuttavia la Deledda esprime una scrittura personale che affonda le sue radici nella conoscenza della cultura e della tradizione sarda, in particolare della Barbagia.
Novelle di Grazia Deledda:
- Il dono di Natale
- Comincia a nevicare
- Forse era meglio...
- L’anellino d’argento
- La casa della Luna
- Il pane
- Il cestino dello zibibbo
- Il voto
- Mirella
- Il pastorello
- La storia della Checca
- Il mio padrino
- I ladri
- Chi la fa l’aspetti
- La fanciulla di Ottàna
- Il vecchio Moisè
- La sciabica
Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.
La narrativa della Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità. È stata ipotizzata una somiglianza con il verismo di Giovanni Verga ma, a volte, anche con il decadentismo di Gabriele D'Annunzio, oltre alla scrittura di Lev Nikolaevic Tolstoj e di Honoré de Balzac di cui tra l'altro la Deledda tradusse in italiano l'Eugenia Grandet. Tuttavia la Deledda esprime una scrittura personale che affonda le sue radici nella conoscenza della cultura e della tradizione sarda, in particolare della Barbagia.