Il più grande spettacolo del mondo

Botanica e immaginazione

Nonfiction, Science & Nature, Science, Biological Sciences, Botany
Cover of the book Il più grande spettacolo del mondo by Richard Mabey, Ponte alle Grazie
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Author: Richard Mabey ISBN: 9788868336479
Publisher: Ponte alle Grazie Publication: October 27, 2016
Imprint: Ponte alle Grazie Language: Italian
Author: Richard Mabey
ISBN: 9788868336479
Publisher: Ponte alle Grazie
Publication: October 27, 2016
Imprint: Ponte alle Grazie
Language: Italian

«Nelle mani di Mabey, le piante diventano storie. La sua lingua è ricca come la flora che descrive.»
The Times

«Mabey scrive con una passione magnifica.»
Indipendent

«Mabey ci guida a guardare la vita dal punto di vista delle piante.»
The New York Times
«Mabey ha cambiato la nostra relazione con le piante.»
The Observer

«Mabey fonde botanica, arte e letteratura in una prosa acuta e straordinariamente viva. Il più grande scrittore di natura dei nostri tempi.»
Evening Standard

Cos’hanno in comune i possenti alberi millenari con i delicati fiori di campo, le conturbanti orchidee con il mais o il cotone che utilizziamo ogni giorno? Giganti dei boschi come il tasso e la quercia sono così densi di significati culturali e religiosi da racchiudere nei loro anelli «una genealogia spirituale» che ha più a che fare con la decifrazione di un simbolo che non con un quesito strettamente botanico. Altri protagonisti del mondo vegetale, come cotone e mais, intrecciano mito ed economia, mentre felci e ninfee parlano della bizzarria dei gusti e delle mode, fino al caso emblematico dell’orchidea, sintesi di fascino, esotismo e pruderie vittoriana, incarnazione floreale del prepotente colonialismo britannico. Il segreto di Mabey sta nel descrivere la vita delle piante nel suo legame inestricabile con l’habitat umano, e quindi con la cultura, l’economia, l’arte. In molti sensi, le piante non sono mai «semplici vittime, esseri passivi», ma protagoniste di un unico grande spettacolo che la natura mette in scena da millenni proprio sotto i nostri occhi. Perennemente in bilico tra scienza e romanticismo, nel suo viaggio Mabey si fa accompagnare da ricercatori di ogni epoca così come dalle voci incantate di Keats e Wordsworth: sguardi diversi, ma colpiti dal medesimo fascino e mossi da un’unica passione. Queste pagine sono una profonda lezione di ecologia, che passa dall’amore per le piante e per la natura tutta, attraverso lo studio meticoloso, il rispetto e lo stupore di fronte a una vita piena di silenzio e di mistero.

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«Nelle mani di Mabey, le piante diventano storie. La sua lingua è ricca come la flora che descrive.»
The Times

«Mabey scrive con una passione magnifica.»
Indipendent

«Mabey ci guida a guardare la vita dal punto di vista delle piante.»
The New York Times
«Mabey ha cambiato la nostra relazione con le piante.»
The Observer

«Mabey fonde botanica, arte e letteratura in una prosa acuta e straordinariamente viva. Il più grande scrittore di natura dei nostri tempi.»
Evening Standard

Cos’hanno in comune i possenti alberi millenari con i delicati fiori di campo, le conturbanti orchidee con il mais o il cotone che utilizziamo ogni giorno? Giganti dei boschi come il tasso e la quercia sono così densi di significati culturali e religiosi da racchiudere nei loro anelli «una genealogia spirituale» che ha più a che fare con la decifrazione di un simbolo che non con un quesito strettamente botanico. Altri protagonisti del mondo vegetale, come cotone e mais, intrecciano mito ed economia, mentre felci e ninfee parlano della bizzarria dei gusti e delle mode, fino al caso emblematico dell’orchidea, sintesi di fascino, esotismo e pruderie vittoriana, incarnazione floreale del prepotente colonialismo britannico. Il segreto di Mabey sta nel descrivere la vita delle piante nel suo legame inestricabile con l’habitat umano, e quindi con la cultura, l’economia, l’arte. In molti sensi, le piante non sono mai «semplici vittime, esseri passivi», ma protagoniste di un unico grande spettacolo che la natura mette in scena da millenni proprio sotto i nostri occhi. Perennemente in bilico tra scienza e romanticismo, nel suo viaggio Mabey si fa accompagnare da ricercatori di ogni epoca così come dalle voci incantate di Keats e Wordsworth: sguardi diversi, ma colpiti dal medesimo fascino e mossi da un’unica passione. Queste pagine sono una profonda lezione di ecologia, che passa dall’amore per le piante e per la natura tutta, attraverso lo studio meticoloso, il rispetto e lo stupore di fronte a una vita piena di silenzio e di mistero.

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