Nel corso dell'esperienza repubblicana, i nove presidenti che si sono succeduti hanno interpretato, ciascuno a modo suo, una carica che studiosi autorevoli hanno giudicato la più ambigua fra quelle previste dalla Carta del 1948: un po' notaio, un po' arbitro, un po' capitano. Certo è che da quasi 25 anni il presidente ha acquistato una centralità alla quale i costituenti non avevano davvero pensato e che è figlia, prima di tutto, delle difficoltà e delle ripetute crisi del sistema politico - centralità che ha ormai inciso sulla stessa forma di governo. Questo libro cerca di raccontare perciò cosa dovrebbe fare, cosa fa e cosa si vorrebbe che facesse in futuro il presidente, anche nella prospettiva di riforme costituzionali intese a dare uno sbocco definitivo alla cosiddetta "transizione" italiana.
Nel corso dell'esperienza repubblicana, i nove presidenti che si sono succeduti hanno interpretato, ciascuno a modo suo, una carica che studiosi autorevoli hanno giudicato la più ambigua fra quelle previste dalla Carta del 1948: un po' notaio, un po' arbitro, un po' capitano. Certo è che da quasi 25 anni il presidente ha acquistato una centralità alla quale i costituenti non avevano davvero pensato e che è figlia, prima di tutto, delle difficoltà e delle ripetute crisi del sistema politico - centralità che ha ormai inciso sulla stessa forma di governo. Questo libro cerca di raccontare perciò cosa dovrebbe fare, cosa fa e cosa si vorrebbe che facesse in futuro il presidente, anche nella prospettiva di riforme costituzionali intese a dare uno sbocco definitivo alla cosiddetta "transizione" italiana.