Author: | Ethan Zuckerman | ISBN: | 9788823876200 |
Publisher: | Egea | Publication: | March 11, 2014 |
Imprint: | Egea | Language: | Italian |
Author: | Ethan Zuckerman |
ISBN: | 9788823876200 |
Publisher: | Egea |
Publication: | March 11, 2014 |
Imprint: | Egea |
Language: | Italian |
L’immenso potere di Internet e delle nuove tecnologie ci ha fatto credere che il crescente numero di persone connesse avrebbe inevitabilmente portato a un mondo più piccolo e più cosmopolita. Niente di più falso. La tendenza umana a fare gruppo e a interessarsi a quanto la circonda fa sì che la maggior parte delle nostre interazioni, online e offline, sia con realtà con le quali abbiamo molto in comune. I formidabili progressi realizzati dalle tecnologie dell’informazione non hanno cambiato le nostre abitudini. La tecnologia finisce così per sconnetterci e distaccarci dal resto del mondo. Per contrastare questa tendenza all’autosegregazione, Zuckerman propone in particolare tre soluzioni per riconnettere il web. La prima è seguire coloro che definisce «figure-ponte», blogger in grado di tradurre e contestualizzare idee da una cultura a un’altra. La seconda è poter contare su traduzioni trasparenti perché va da sé che un mondo interconnesso sia un mondo poliglotta. Si amplia il potenziale per conoscere e apprendere cose nuove. Ma lo stesso vale per la possibilità di fraintendere. La terza è programmare la «serendipità», concetto oggi abusato e frainteso, e che potrebbe essere definito come la scoperta, tra causalità e sagacia, di cose che non si stavano affatto cercando.
L’immenso potere di Internet e delle nuove tecnologie ci ha fatto credere che il crescente numero di persone connesse avrebbe inevitabilmente portato a un mondo più piccolo e più cosmopolita. Niente di più falso. La tendenza umana a fare gruppo e a interessarsi a quanto la circonda fa sì che la maggior parte delle nostre interazioni, online e offline, sia con realtà con le quali abbiamo molto in comune. I formidabili progressi realizzati dalle tecnologie dell’informazione non hanno cambiato le nostre abitudini. La tecnologia finisce così per sconnetterci e distaccarci dal resto del mondo. Per contrastare questa tendenza all’autosegregazione, Zuckerman propone in particolare tre soluzioni per riconnettere il web. La prima è seguire coloro che definisce «figure-ponte», blogger in grado di tradurre e contestualizzare idee da una cultura a un’altra. La seconda è poter contare su traduzioni trasparenti perché va da sé che un mondo interconnesso sia un mondo poliglotta. Si amplia il potenziale per conoscere e apprendere cose nuove. Ma lo stesso vale per la possibilità di fraintendere. La terza è programmare la «serendipità», concetto oggi abusato e frainteso, e che potrebbe essere definito come la scoperta, tra causalità e sagacia, di cose che non si stavano affatto cercando.