Saudades

Alberto, figlio di una famiglia benestante toscana, giunto alla maturità, dopo innumerevoli errori e disillusioni, ripensa alla sua gioventù rivivendone i momenti salienti. I rapporti goduti in una vita avara di gioie e quel poco che ricorda malinconicamente ci fanno rivivere le sue avventure lasciandoci impressioni indelebili nella mente. Le donne che si sono avvicendate, nei suoi ricordi rivivono spesso in una rovente passione vissuta inizialmente quasi per gioco. Isa, che gli farà provare emozioni notevoli e lasciandolo poi a rimpiangere gli errori commessi, sino a Marisa, che rappresenta l’eroina sfortunata di donna attraente di basso ceto, che gli farà provare quanto di perverso e spiacevole si possa vivere e soffrire in una famiglia allargata, portandolo sull’orlo della follia che, grazie alla forte fibra che lo sostiene, riuscirà a superare trovando una soluzione ai problemi che si erano creati. Le nostalgie malinconiche (saudades) di Alberto ci riportano ai momenti di una solitaria gioventù che ricerca in se stessa di risolvere le problematiche della vita e che solo crescendo, trovando e sbagliando, scoverà la soluzione ai problemi che si pongono all’alba dei giovani di ogni tempo.

Ancora una volta Robygian dà saggio della propria capacità letteraria nel descrivere situazioni spesso scabrose ma avvincenti. La superba descrizione sempre accurata di ogni rapporto ci fa rivivere in prima persona quanto avviene tra amanti. L’esperienza ormai consumata nel trattare argomenti erotici ci fa godere momenti di notevole intensità.