Author: | Alan Bennett | ISBN: | 9788845973222 |
Publisher: | Adelphi | Publication: | November 21, 2012 |
Imprint: | Adelphi | Language: | Italian |
Author: | Alan Bennett |
ISBN: | 9788845973222 |
Publisher: | Adelphi |
Publication: | November 21, 2012 |
Imprint: | Adelphi |
Language: | Italian |
Chi ha letto "Nudi e crudi", "La cerimonia del massaggio" o "La signora nel furgone" sa già che la sulfurea comicità di Alan Bennett si sprigiona perlopiù da situazioni in apparenza dimesse: un appartamento svaligiato, una commemorazione funebre, i rapsodici contatti con una barbona invadente e non troppo amabile. Ma nei celeberrimi monologhi per la televisione – trasmessi dalla BBC nel 1987 e affidati all’interpretazione delle più grandi attrici inglesi, da Julie Walters a Maggie Smith, oltreché dell’autore stesso – Bennett è andato molto oltre, strappando il massimo di ilarità a un pretesto, anche scenico, ridotto al minimo. E pur essendo, di fatto, una forma a sé – un po’ commedie per voce sola, un po’ «versioni rudimentali di un racconto» – questi monologhi costituiscono la migliore introduzione possibile al mondo di Bennett, dove le leggi della logica prima o poi si incagliano su un dettaglio incongruo, finendo per ritorcersi contro chi cercava di applicarle. Come accade al Graham di "Una patatina nello zucchero", costretto prima a dibattere serissimamente con la madre se l’anziano – ma decisamente vitale – spasimante di lei sia o non sia «un tipo da copriteiera», e poi a prendere atto che «abbiamo già superato la fase copriteiera». O a Lesley, l’agguerrita attrice della "Sua grande occasione", che, avendo fatto notare a un attrezzista di essere stata scelta perché qualcuno si era accorto delle sue idee molto precise sulla parte, si sente seraficamente rispondere: «Più che altro si sono accorti che hai un giropetto di novantacinque centimetri».
Chi ha letto "Nudi e crudi", "La cerimonia del massaggio" o "La signora nel furgone" sa già che la sulfurea comicità di Alan Bennett si sprigiona perlopiù da situazioni in apparenza dimesse: un appartamento svaligiato, una commemorazione funebre, i rapsodici contatti con una barbona invadente e non troppo amabile. Ma nei celeberrimi monologhi per la televisione – trasmessi dalla BBC nel 1987 e affidati all’interpretazione delle più grandi attrici inglesi, da Julie Walters a Maggie Smith, oltreché dell’autore stesso – Bennett è andato molto oltre, strappando il massimo di ilarità a un pretesto, anche scenico, ridotto al minimo. E pur essendo, di fatto, una forma a sé – un po’ commedie per voce sola, un po’ «versioni rudimentali di un racconto» – questi monologhi costituiscono la migliore introduzione possibile al mondo di Bennett, dove le leggi della logica prima o poi si incagliano su un dettaglio incongruo, finendo per ritorcersi contro chi cercava di applicarle. Come accade al Graham di "Una patatina nello zucchero", costretto prima a dibattere serissimamente con la madre se l’anziano – ma decisamente vitale – spasimante di lei sia o non sia «un tipo da copriteiera», e poi a prendere atto che «abbiamo già superato la fase copriteiera». O a Lesley, l’agguerrita attrice della "Sua grande occasione", che, avendo fatto notare a un attrezzista di essere stata scelta perché qualcuno si era accorto delle sue idee molto precise sulla parte, si sente seraficamente rispondere: «Più che altro si sono accorti che hai un giropetto di novantacinque centimetri».