Author: | Stefano Cristini | ISBN: | 9788893274050 |
Publisher: | Luca Cristini Editore | Publication: | December 5, 2018 |
Imprint: | BMS-013 | Language: | Italian |
Author: | Stefano Cristini |
ISBN: | 9788893274050 |
Publisher: | Luca Cristini Editore |
Publication: | December 5, 2018 |
Imprint: | BMS-013 |
Language: | Italian |
Quando penso al mio cellulare, penso soprattutto ai disastri che involontariamente (?) mi ha provocato. Eppure agli inizi non era così. Come tutti sono stati sedotto e folgorato dalle potenzialità del mezzo. Me ne ero preso uno giusto (sono un iPhonman!) con buona capacità di memoria (64 giga lo sono ancora oggi). Cosi mi sono scaricato qualcosa come 300 e passa app. Tutte ben organizzate in sottocartelle. Poi col tempo gli inventori hanno sempre più aggiunto gadget e migliorie di alta tecnologia, veramente mancava solo facessero del buon caffè… Spostarmi senza di lui era pressoché impossibile, manco fosse il mio cocker, veniva ovunque andassi meno sotto la doccia (ma posto subito fuori, …si sa mai magari mi chiamano…). Infinite partite a Sudoku o a scacchi mi distraevano (anche troppo in molti momenti topici...)
Era lui che mi dava la buonanotte e mi diceva buongiorno al mio risveglio. La mia dose quotidiana di messaggi in arrivo era garantita, e poi a un certo punto della tua esistenza scopri per un caso fortuito o per un incidente di percorso, come se ne hanno sempre nella vita. Una rottura sentimentale, un licenziamento sul posto di lavoro, fino alla scomparsa improvvisa di qualche caro che sentivi spesso.
E allora il tuo cellulare diventa muto o quasi e tu ti perdi... Non hai più la tua dose giornaliera di metadone-smartphone ed è allora che “forse” realizzi che devi trovare la forza per dire al tuo caro telefonino (e social annessi) che il tuo amore totale per lui è finito e che da ora in poi il tuo rapporto con lui sarà più sano e consapevole...
Quando penso al mio cellulare, penso soprattutto ai disastri che involontariamente (?) mi ha provocato. Eppure agli inizi non era così. Come tutti sono stati sedotto e folgorato dalle potenzialità del mezzo. Me ne ero preso uno giusto (sono un iPhonman!) con buona capacità di memoria (64 giga lo sono ancora oggi). Cosi mi sono scaricato qualcosa come 300 e passa app. Tutte ben organizzate in sottocartelle. Poi col tempo gli inventori hanno sempre più aggiunto gadget e migliorie di alta tecnologia, veramente mancava solo facessero del buon caffè… Spostarmi senza di lui era pressoché impossibile, manco fosse il mio cocker, veniva ovunque andassi meno sotto la doccia (ma posto subito fuori, …si sa mai magari mi chiamano…). Infinite partite a Sudoku o a scacchi mi distraevano (anche troppo in molti momenti topici...)
Era lui che mi dava la buonanotte e mi diceva buongiorno al mio risveglio. La mia dose quotidiana di messaggi in arrivo era garantita, e poi a un certo punto della tua esistenza scopri per un caso fortuito o per un incidente di percorso, come se ne hanno sempre nella vita. Una rottura sentimentale, un licenziamento sul posto di lavoro, fino alla scomparsa improvvisa di qualche caro che sentivi spesso.
E allora il tuo cellulare diventa muto o quasi e tu ti perdi... Non hai più la tua dose giornaliera di metadone-smartphone ed è allora che “forse” realizzi che devi trovare la forza per dire al tuo caro telefonino (e social annessi) che il tuo amore totale per lui è finito e che da ora in poi il tuo rapporto con lui sarà più sano e consapevole...