Author: | Pierluigi Romeo di Colloredo Mels | ISBN: | 9788893273879 |
Publisher: | Luca Cristini Editore | Publication: | October 8, 2018 |
Imprint: | SPS044 | Language: | Italian |
Author: | Pierluigi Romeo di Colloredo Mels |
ISBN: | 9788893273879 |
Publisher: | Luca Cristini Editore |
Publication: | October 8, 2018 |
Imprint: | SPS044 |
Language: | Italian |
Zidouh ‘l guddem! En avant! Era il grido di battaglia dei Tabors marocchini del Corps Expéditionnai-re Français d'Italie, in grado di gelare il sangue tanto ai tedeschi quanto alle popolazioni civili del Basso Lazio e della Toscana meridionale.
Tra le truppe che combatterono in Italia, i goumiers marocchini sono quelli che hanno lasciato un sol-co indelebile nella memoria della gente della Ciociaria, del Lazio e dela bassa Toscana.
Immortalati dal romanzo La Ciociara di Moravia e dal film di De Sica con Sophia Loren gli stupri e le violenze commessi dai coloniali francesi del Corps Expéditionnaire Français d'Italie hanno offu-scato il ricordo dei combattimenti sul fronte della linea Gustav e fatto nascere il termine marocchinate.
Intorno a questi soldati berberi vestiti con la djellaba ed il bournus sono nate innumerevoli leggende, ed anche i numeri delle violenze loro attribuite hanno raggiunto cifre altissime: si è scritto sino a ses-santamila violenze sessuali.
Questo lavoro, il primo storiograficamente corretto condotto sull’argomento, intende fare chiarezza sui goumiers del Groupement de Tabors Marocains del generale Guillaume, analizzandone l’arruolamento, la psicologia, i combattimenti sostenuti dalle Mainarde agli Aurunci, e quantificando sulla base degli studi più recenti, anche d’oltralpe, i veri numeri delle violenze, e se siano veramente, come vorrebbe la leggenda, tutti da attribuire ai goumiers o anche agli altri reparti regolari, nordafrica-ni e francesi, del CEF. Si farà luce anche sull’ordine del giorno attribuito al generale Juin che avrebbe concesso ai suoi uomini cinquanta ore di libertà per violentare e saccheggiare, una puerile invenzione che non regge ad una qualsiasi analisi storica.
Se non fu una violenza autorizzata, fu però tollerata e solo tardivamente repressa senza energia, il prezzo che i francesi vollero far pagare all’Italia ormai a terra per il coup de poignard del giugno 1940, in nome di una liberazione che fu solamente una brutale invasione per la quale nessuno ha mai rispo-sto.
Completa il lavoro una ricca appendice documentaria con gli organigrammi completi del GTM e del CEF ed una ricca parte iconografica con fotografie dagli archivi francesi e statunitensi.
Zidouh ‘l guddem! En avant! Era il grido di battaglia dei Tabors marocchini del Corps Expéditionnai-re Français d'Italie, in grado di gelare il sangue tanto ai tedeschi quanto alle popolazioni civili del Basso Lazio e della Toscana meridionale.
Tra le truppe che combatterono in Italia, i goumiers marocchini sono quelli che hanno lasciato un sol-co indelebile nella memoria della gente della Ciociaria, del Lazio e dela bassa Toscana.
Immortalati dal romanzo La Ciociara di Moravia e dal film di De Sica con Sophia Loren gli stupri e le violenze commessi dai coloniali francesi del Corps Expéditionnaire Français d'Italie hanno offu-scato il ricordo dei combattimenti sul fronte della linea Gustav e fatto nascere il termine marocchinate.
Intorno a questi soldati berberi vestiti con la djellaba ed il bournus sono nate innumerevoli leggende, ed anche i numeri delle violenze loro attribuite hanno raggiunto cifre altissime: si è scritto sino a ses-santamila violenze sessuali.
Questo lavoro, il primo storiograficamente corretto condotto sull’argomento, intende fare chiarezza sui goumiers del Groupement de Tabors Marocains del generale Guillaume, analizzandone l’arruolamento, la psicologia, i combattimenti sostenuti dalle Mainarde agli Aurunci, e quantificando sulla base degli studi più recenti, anche d’oltralpe, i veri numeri delle violenze, e se siano veramente, come vorrebbe la leggenda, tutti da attribuire ai goumiers o anche agli altri reparti regolari, nordafrica-ni e francesi, del CEF. Si farà luce anche sull’ordine del giorno attribuito al generale Juin che avrebbe concesso ai suoi uomini cinquanta ore di libertà per violentare e saccheggiare, una puerile invenzione che non regge ad una qualsiasi analisi storica.
Se non fu una violenza autorizzata, fu però tollerata e solo tardivamente repressa senza energia, il prezzo che i francesi vollero far pagare all’Italia ormai a terra per il coup de poignard del giugno 1940, in nome di una liberazione che fu solamente una brutale invasione per la quale nessuno ha mai rispo-sto.
Completa il lavoro una ricca appendice documentaria con gli organigrammi completi del GTM e del CEF ed una ricca parte iconografica con fotografie dagli archivi francesi e statunitensi.