L’epoca drammatica e convulsa delle guerre d’Italia, inaugurata nel 1494 dalla spedizione di Carlo VIII, coincide con un periodo di straordinaria fioritura culturale. È nel corso del Cinquecento infatti che prendono vigore le grandi illusioni cosmopolite e universalistiche dell’umanesimo e si avvia il processo di formazione delle letterature nazionali moderne, che si irradia, con tempi ed esiti diversi, dall’Italia verso il resto d’Europa, mentre la nuova trattatistica critica, legata alla riscoperta della Poetica di Aristotele e alla grande e ininterrotta tradizione della retorica, fornisce un’adeguata teoria entro la quale si ordinano le letterature nazionali sull’esempio del classicismo greco e latino. Questo ebook esplora gli sviluppi tutt’altro che omogenei che il Rinascimento ha avuto nella diversificata realtà europea, con un occhio di riguardo per l’Italia, che, anche dopo il drammatico sacco di Roma del 1527, rimarrà il centro vitale di elaborazione di una cultura che si pone a modello dell’Europa intera. Tra le urgenze avvertite in questo secolo, come risposta alle grandi lacerazioni del secolo, vi è l’unità linguistica che in Italia trova il suo campione in Bembo, che negli anni Venti fissa i due modelli di riferimento per poesia e prosa in Petrarca e Boccaccio. Ma il Cinquecento è anche il secolo in cui brillano le due diverse poetiche di Ariosto e di Tasso, mentre nel dibattito politico, nell’ampia riflessione sull’uomo di governo e il ruolo dell’intellettuale si distinguono Baldassarre Castiglione, Machiavelli e Guicciardini. E proprio con Machiavelli e Guicciardini si afferma insieme alla storiografia moderna una scienza politica nuova, legata alle leggi e ai conflitti della realtà, con due proposte di uomo ben diverse: al vitalismo del centauro machiavelliano contrasta l’uomo di Guicciardini, arroccato nella difesa del proprio “particolare” dagli assalti della fortuna, nell’orizzonte di un pessimismo senza riscatto.
L’epoca drammatica e convulsa delle guerre d’Italia, inaugurata nel 1494 dalla spedizione di Carlo VIII, coincide con un periodo di straordinaria fioritura culturale. È nel corso del Cinquecento infatti che prendono vigore le grandi illusioni cosmopolite e universalistiche dell’umanesimo e si avvia il processo di formazione delle letterature nazionali moderne, che si irradia, con tempi ed esiti diversi, dall’Italia verso il resto d’Europa, mentre la nuova trattatistica critica, legata alla riscoperta della Poetica di Aristotele e alla grande e ininterrotta tradizione della retorica, fornisce un’adeguata teoria entro la quale si ordinano le letterature nazionali sull’esempio del classicismo greco e latino. Questo ebook esplora gli sviluppi tutt’altro che omogenei che il Rinascimento ha avuto nella diversificata realtà europea, con un occhio di riguardo per l’Italia, che, anche dopo il drammatico sacco di Roma del 1527, rimarrà il centro vitale di elaborazione di una cultura che si pone a modello dell’Europa intera. Tra le urgenze avvertite in questo secolo, come risposta alle grandi lacerazioni del secolo, vi è l’unità linguistica che in Italia trova il suo campione in Bembo, che negli anni Venti fissa i due modelli di riferimento per poesia e prosa in Petrarca e Boccaccio. Ma il Cinquecento è anche il secolo in cui brillano le due diverse poetiche di Ariosto e di Tasso, mentre nel dibattito politico, nell’ampia riflessione sull’uomo di governo e il ruolo dell’intellettuale si distinguono Baldassarre Castiglione, Machiavelli e Guicciardini. E proprio con Machiavelli e Guicciardini si afferma insieme alla storiografia moderna una scienza politica nuova, legata alle leggi e ai conflitti della realtà, con due proposte di uomo ben diverse: al vitalismo del centauro machiavelliano contrasta l’uomo di Guicciardini, arroccato nella difesa del proprio “particolare” dagli assalti della fortuna, nell’orizzonte di un pessimismo senza riscatto.