Author: | Mauro Semenzato | ISBN: | 9788867720200 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture | Publication: | March 22, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Mauro Semenzato |
ISBN: | 9788867720200 |
Publisher: | IPOC Italian Path of Culture |
Publication: | March 22, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Quali sono i rapporti tra razzismo e alienazione, tra politiche coloniali e senso di inferiorità, tra sofferenza individuale e rapporti economici, storici, sociali? Come si devono riorganizzare gli assetti e le pratiche del sapere psichiatrico, medico e scientifico nell'incontro-scontro con l'alterità culturale? E come può l'azione psicoterapeutica perseguire la riabilitazione dell'umano e della sua libertà, se il contesto storico, sociale, politico ed economico in cui viene ad esplicarsi sono improntati all'asservimento sistematico, alla violenza e alla disumanizzazione metodica, alla mistificazione dei rapporti e alla legittimazione scientifica della disuguaglianza? Con questi e altri scandalosi interrogativi, negli anni tra il 1951 e il 1961 l'opera e l'azione dello psichiatra martinicano Frantz Fanon percossero la scena intellettuale e politica dell’Occidente, allora alle prese con la ribellione delle proprie colonie. A più di cinquant'anni di distanza, la situazione geopolitica è significativamente cambiata, le dinamiche del colonialismo e del capitalismo hanno assunto forme nuove, globali, onnipervadenti e, ciononostante, molti di quegli interrogativi non hanno perso né la propria virulenza né la propria attualità. Può essere prezioso, dunque, ritornare a confrontarsi con la figura di Frantz Fanon e, in particolare, con gli scritti, le rivendicazioni e le realizzazioni del Fanon psichiatra: “... In un’epoca come la nostra, in cui i rapporti di potere si mimetizzano sempre più subdolamente con il volto dolce e paternalistico delle istanze umanitarie o con quello apparentemente cristallino del sapere medico-scientifico, essi tornano a far vibrare un inderogabile e ruvido appello a tutte le discipline, tutte le istituzioni, tutte le persone che si occupano della salute e della libertà degli esseri umani.”
Quali sono i rapporti tra razzismo e alienazione, tra politiche coloniali e senso di inferiorità, tra sofferenza individuale e rapporti economici, storici, sociali? Come si devono riorganizzare gli assetti e le pratiche del sapere psichiatrico, medico e scientifico nell'incontro-scontro con l'alterità culturale? E come può l'azione psicoterapeutica perseguire la riabilitazione dell'umano e della sua libertà, se il contesto storico, sociale, politico ed economico in cui viene ad esplicarsi sono improntati all'asservimento sistematico, alla violenza e alla disumanizzazione metodica, alla mistificazione dei rapporti e alla legittimazione scientifica della disuguaglianza? Con questi e altri scandalosi interrogativi, negli anni tra il 1951 e il 1961 l'opera e l'azione dello psichiatra martinicano Frantz Fanon percossero la scena intellettuale e politica dell’Occidente, allora alle prese con la ribellione delle proprie colonie. A più di cinquant'anni di distanza, la situazione geopolitica è significativamente cambiata, le dinamiche del colonialismo e del capitalismo hanno assunto forme nuove, globali, onnipervadenti e, ciononostante, molti di quegli interrogativi non hanno perso né la propria virulenza né la propria attualità. Può essere prezioso, dunque, ritornare a confrontarsi con la figura di Frantz Fanon e, in particolare, con gli scritti, le rivendicazioni e le realizzazioni del Fanon psichiatra: “... In un’epoca come la nostra, in cui i rapporti di potere si mimetizzano sempre più subdolamente con il volto dolce e paternalistico delle istanze umanitarie o con quello apparentemente cristallino del sapere medico-scientifico, essi tornano a far vibrare un inderogabile e ruvido appello a tutte le discipline, tutte le istituzioni, tutte le persone che si occupano della salute e della libertà degli esseri umani.”