Author: | Martino Sacchi | ISBN: | 9788867050772 |
Publisher: | Ledizioni | Publication: | March 6, 2013 |
Imprint: | Ledizioni | Language: | Italian |
Author: | Martino Sacchi |
ISBN: | 9788867050772 |
Publisher: | Ledizioni |
Publication: | March 6, 2013 |
Imprint: | Ledizioni |
Language: | Italian |
La Marina Militare è una istituzione che attraversa tutta la storia del nostro paese: ripercorrerne lo sviluppo significa rileggere tutte le vicende, le scelte politiche e le condizioni economiche della nostra storia. Le navi da guerra infatti sono sempre state un concentrato della miglior tecnologia disponibile in un certo paese, e permettono quindi di ripercorrerne la storia industriale e finanziaria. Inoltre lo sviluppo di una Marina è sempre condizionato dalle scelte di politica estera, e anche in questo caso studiare la storia di una flotta permette di osservare in controluce la politica di un paese. Ci proponiamo dunque di considerare la Marina Militare italiana come il punto di intersezione di problematiche tecnologiche, politiche, sociali, oltre che naturalmente militari, legate alla storia del nostro paese.La Marina Militare Italiana nacque ufficialmente il 17 marzo 1861, insieme allo Stato italiano. In tutto comprendeva un vascello, undici fregate, ventisei corvette, dieci avvisi, nove cannoniere, sei brigantini, due golette e altre unità minori. Si trattava di una squadra del tutto eterogenea, nata dalla semplice somma delle flotte preunitarie. Parte assolutamente preponderante avevano la unità che avevano servito nella marina piemontese e in quella napoletana. Tutte le navi erano ancora in legno e solo la metà disponeva di macchine a vapore, per lo più solo ausiliarie dal momento che tutte le unità avevano ancora alberi e vele. Di per sé, il nucleo della flotta, composto dalle fregate sarde, non era particolarmente vecchio o arretrato. Sfortunatamente per il neonato Stato, proprio in quegli anni la tecnologia navale stava facendo il primo grande balzo in avanti dopo secoli di immobilità quasi completa. Durante la guerra russo-turca e poi durante la guerra di Crimea (1853-56) erano stati sperimentati i proiettili esplosivi e le prime rozze corazzature sulle navi. Nel 1859 la Francia aveva varato la prima vera corazzata, la famosa Gloire, e subito dopo gli inglesi avevano replicato con la Warrior, la prima nave da guerra al mondo completamente in ferro.
La Marina Militare è una istituzione che attraversa tutta la storia del nostro paese: ripercorrerne lo sviluppo significa rileggere tutte le vicende, le scelte politiche e le condizioni economiche della nostra storia. Le navi da guerra infatti sono sempre state un concentrato della miglior tecnologia disponibile in un certo paese, e permettono quindi di ripercorrerne la storia industriale e finanziaria. Inoltre lo sviluppo di una Marina è sempre condizionato dalle scelte di politica estera, e anche in questo caso studiare la storia di una flotta permette di osservare in controluce la politica di un paese. Ci proponiamo dunque di considerare la Marina Militare italiana come il punto di intersezione di problematiche tecnologiche, politiche, sociali, oltre che naturalmente militari, legate alla storia del nostro paese.La Marina Militare Italiana nacque ufficialmente il 17 marzo 1861, insieme allo Stato italiano. In tutto comprendeva un vascello, undici fregate, ventisei corvette, dieci avvisi, nove cannoniere, sei brigantini, due golette e altre unità minori. Si trattava di una squadra del tutto eterogenea, nata dalla semplice somma delle flotte preunitarie. Parte assolutamente preponderante avevano la unità che avevano servito nella marina piemontese e in quella napoletana. Tutte le navi erano ancora in legno e solo la metà disponeva di macchine a vapore, per lo più solo ausiliarie dal momento che tutte le unità avevano ancora alberi e vele. Di per sé, il nucleo della flotta, composto dalle fregate sarde, non era particolarmente vecchio o arretrato. Sfortunatamente per il neonato Stato, proprio in quegli anni la tecnologia navale stava facendo il primo grande balzo in avanti dopo secoli di immobilità quasi completa. Durante la guerra russo-turca e poi durante la guerra di Crimea (1853-56) erano stati sperimentati i proiettili esplosivi e le prime rozze corazzature sulle navi. Nel 1859 la Francia aveva varato la prima vera corazzata, la famosa Gloire, e subito dopo gli inglesi avevano replicato con la Warrior, la prima nave da guerra al mondo completamente in ferro.