Author: | Corrado De Rosa | ISBN: | 9788861268784 |
Publisher: | Corriere della Sera | Publication: | July 19, 2016 |
Imprint: | Corriere della Sera | Language: | Italian |
Author: | Corrado De Rosa |
ISBN: | 9788861268784 |
Publisher: | Corriere della Sera |
Publication: | July 19, 2016 |
Imprint: | Corriere della Sera |
Language: | Italian |
Nel 2016 Europol diffonde il risultato di uno studio secondo cui il 20% dei jihadisti soffre di disturbi mentali. Si può davvero parlare di un rapporto tra follia e terrorismo? Non si rischia invece di sottovalutare l’interpretazione di un fenomeno complesso che si è diffuso in questi anni con attentati suicidi ed esiti drammatici in Medio oriente come in molti Paesi occidentali ed asiatici? Di fatto l’elemento psicologico è chiaro nella nuova strategia del terrore, dai video cruenti ai manifesti web dello Stato islamico e ai trucchi di manipolazione del pensiero usati dai reclutatori per attirare nuove leve nel jihad, dal computer di casa alla trincea. Il progetto dell’Isis è tutt’altro che nichilista come qualcuno afferma: la carta tuttora vincente del Califfo nel creare nuovi adepti in molte parti del mondo, al di là delle sconfitte sul terreno, è l’offerta di certezze - identità e gloria a basso costo - che tende a crescere ad ogni nuovo attentato che da Parigi a Orlando, da Dacca a Nizza tende a creare ansia sociale e paura del crimine. Cosa accade allora nella mente dei superstiti delle stragi? Le conseguenze psicosociali per le vittime indirette degli attentati sono un fenomeno da studiare con attenzione quanto i processi mentali dei kamikaze per comprendere quanto è successo e prepararsi ad affrontare possibili minacce future. Imparando a lenire i traumi e le ferite aperte dei tragici eventi che hanno segnato la storia di questi ultimi anni.
Nel 2016 Europol diffonde il risultato di uno studio secondo cui il 20% dei jihadisti soffre di disturbi mentali. Si può davvero parlare di un rapporto tra follia e terrorismo? Non si rischia invece di sottovalutare l’interpretazione di un fenomeno complesso che si è diffuso in questi anni con attentati suicidi ed esiti drammatici in Medio oriente come in molti Paesi occidentali ed asiatici? Di fatto l’elemento psicologico è chiaro nella nuova strategia del terrore, dai video cruenti ai manifesti web dello Stato islamico e ai trucchi di manipolazione del pensiero usati dai reclutatori per attirare nuove leve nel jihad, dal computer di casa alla trincea. Il progetto dell’Isis è tutt’altro che nichilista come qualcuno afferma: la carta tuttora vincente del Califfo nel creare nuovi adepti in molte parti del mondo, al di là delle sconfitte sul terreno, è l’offerta di certezze - identità e gloria a basso costo - che tende a crescere ad ogni nuovo attentato che da Parigi a Orlando, da Dacca a Nizza tende a creare ansia sociale e paura del crimine. Cosa accade allora nella mente dei superstiti delle stragi? Le conseguenze psicosociali per le vittime indirette degli attentati sono un fenomeno da studiare con attenzione quanto i processi mentali dei kamikaze per comprendere quanto è successo e prepararsi ad affrontare possibili minacce future. Imparando a lenire i traumi e le ferite aperte dei tragici eventi che hanno segnato la storia di questi ultimi anni.