Author: | François Guizot, Placido Currò, Saverio Di Bella | ISBN: | 9788899045104 |
Publisher: | Edizioni Il Grano | Publication: | February 13, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | François Guizot, Placido Currò, Saverio Di Bella |
ISBN: | 9788899045104 |
Publisher: | Edizioni Il Grano |
Publication: | February 13, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Che esista un forte antagonismo nel binomio, ormai classico, civiltà/cultura è fatto di per sé irrilevante. Considerarle, del resto, parole con pari dignità o in certi casi persino interscambiabili o assimilabili o ancora sostanzialmente analoghe, pare, all'occhio dello storico, una scorciatoia di opinabile utilità. Per tanti, la semplice distinzione tra i due termini è tutta nell'eterna separazione tra spiritualità e materialità, nel privilegio riservato, o meno, all'espressione assoluta dell'altezza dello spirito in rapporto alle stupefacenti gradazioni e produzioni del mondo corporale. L'ambiguità delle terminologie, dunque, diviene superabile solo nel complesso di un insieme di valori che giustifichino la varietà dell'esistenza umana. E cioè, nella capacità dello sguardo indagatore di cogliere in un unico abbraccio i tanti modi del vivere, i paesaggi, le tecniche, le religioni, la letteratura, l'arte, la musica, la politica, le illusioni sociali in uno spazio e in un tempo fortemente mutevoli.
Capacità feconda, in breve, quella d'intessere in unica trama il quotidiano popolare, in grado di trasmettersi sui lunghi tempi della storia, al di sotto delle esasperanti trasformazioni della vita superficiale, e il continuo incalzare di tutt'altro che unilaterali scambi, spostamenti di patrimonio culturale da un capo all'altro del globo, persino da un'Europa all'altra, da una cultura europea all'altra.
Che esista un forte antagonismo nel binomio, ormai classico, civiltà/cultura è fatto di per sé irrilevante. Considerarle, del resto, parole con pari dignità o in certi casi persino interscambiabili o assimilabili o ancora sostanzialmente analoghe, pare, all'occhio dello storico, una scorciatoia di opinabile utilità. Per tanti, la semplice distinzione tra i due termini è tutta nell'eterna separazione tra spiritualità e materialità, nel privilegio riservato, o meno, all'espressione assoluta dell'altezza dello spirito in rapporto alle stupefacenti gradazioni e produzioni del mondo corporale. L'ambiguità delle terminologie, dunque, diviene superabile solo nel complesso di un insieme di valori che giustifichino la varietà dell'esistenza umana. E cioè, nella capacità dello sguardo indagatore di cogliere in un unico abbraccio i tanti modi del vivere, i paesaggi, le tecniche, le religioni, la letteratura, l'arte, la musica, la politica, le illusioni sociali in uno spazio e in un tempo fortemente mutevoli.
Capacità feconda, in breve, quella d'intessere in unica trama il quotidiano popolare, in grado di trasmettersi sui lunghi tempi della storia, al di sotto delle esasperanti trasformazioni della vita superficiale, e il continuo incalzare di tutt'altro che unilaterali scambi, spostamenti di patrimonio culturale da un capo all'altro del globo, persino da un'Europa all'altra, da una cultura europea all'altra.