In un’area ristretta del Mediterraneo, tra l’Egeo e lo Ionio, è nata quella che chiamiamo ancora oggi filosofia. Si è detto che tutta la storia della filosofia occidentale altro non è che un ininterrotto commento a Platone. Se non fosse che il pensiero aristotelico nasce in parte riprendendo e in parte trasformando i temi platonici,si potrebbe dire che tutta la storia del pensiero occidentale altro non è stata che un commento ad Aristotele, visto che ancora si discute se sia possibile una metafisica o un’ontologia e quali siano le leggi della logica. In ogni caso, anche se oggi, fatti avveduti da studi di antropologia culturale e di storia delle letterature extraeuropee, sappiamo benissimo che esistono altre modalità di pensiero che non sono quelle tramandateci dal mondo greco, è pur sempre ai modelli greci che la filosofia occidentale si rifà (quando vuole essere filosofia, e non religione o poesia). La filosofia contemporanea si affanna ancora intorno ai temi delineati ab initio da quel pensiero e così fa la scienza che, interrogandosi sulle origini e le dimensioni dell’universo, altro non fa che ricominciare dai presocratici. La filosofia contemporanea si ispira al pensiero greco anche quando diffida delle trattazioni razionali e si affida al dialogo o all’equivalente dei poemi filosofici, percorrendo le vie dell’intuizione, dell’illuminazione, della visione. E se tutto questo non bastasse per ribadire l’importanza, quasi scontata, del pensiero filosofico greco, su cui si informa reinterpretandolo quello romano, e che viene proposto qui nel modo più alto e coinvolgente, accorrono le parole di Newton quando dice: “certamente i moderni hanno trattato problemi filosofici a cui il mondo greco non aveva pensato, ma siamo pur tuttavia stati dei nani sulle spalle di giganti - e senza il lavoro di coltura dei terreni, aratura e seminagione intrapreso dai filosofi greci oggi forse non sapremmo pensare”.
In un’area ristretta del Mediterraneo, tra l’Egeo e lo Ionio, è nata quella che chiamiamo ancora oggi filosofia. Si è detto che tutta la storia della filosofia occidentale altro non è che un ininterrotto commento a Platone. Se non fosse che il pensiero aristotelico nasce in parte riprendendo e in parte trasformando i temi platonici,si potrebbe dire che tutta la storia del pensiero occidentale altro non è stata che un commento ad Aristotele, visto che ancora si discute se sia possibile una metafisica o un’ontologia e quali siano le leggi della logica. In ogni caso, anche se oggi, fatti avveduti da studi di antropologia culturale e di storia delle letterature extraeuropee, sappiamo benissimo che esistono altre modalità di pensiero che non sono quelle tramandateci dal mondo greco, è pur sempre ai modelli greci che la filosofia occidentale si rifà (quando vuole essere filosofia, e non religione o poesia). La filosofia contemporanea si affanna ancora intorno ai temi delineati ab initio da quel pensiero e così fa la scienza che, interrogandosi sulle origini e le dimensioni dell’universo, altro non fa che ricominciare dai presocratici. La filosofia contemporanea si ispira al pensiero greco anche quando diffida delle trattazioni razionali e si affida al dialogo o all’equivalente dei poemi filosofici, percorrendo le vie dell’intuizione, dell’illuminazione, della visione. E se tutto questo non bastasse per ribadire l’importanza, quasi scontata, del pensiero filosofico greco, su cui si informa reinterpretandolo quello romano, e che viene proposto qui nel modo più alto e coinvolgente, accorrono le parole di Newton quando dice: “certamente i moderni hanno trattato problemi filosofici a cui il mondo greco non aveva pensato, ma siamo pur tuttavia stati dei nani sulle spalle di giganti - e senza il lavoro di coltura dei terreni, aratura e seminagione intrapreso dai filosofi greci oggi forse non sapremmo pensare”.