Carta canta. Religione e sacro tra selezione e riconoscimento scientifico in una rivista generalista

Published in Sociologia n. 2/2018 - Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali dell'Istituto Luigi Sturzo, diretta da Andrea Bixio

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science, Sociology
Cover of the book Carta canta. Religione e sacro tra selezione e riconoscimento scientifico in una rivista generalista by Stefano Sbalchiero, Gangemi Editore
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Author: Stefano Sbalchiero ISBN: 9788849243727
Publisher: Gangemi Editore Publication: April 11, 2019
Imprint: Gangemi Editore Language: Italian
Author: Stefano Sbalchiero
ISBN: 9788849243727
Publisher: Gangemi Editore
Publication: April 11, 2019
Imprint: Gangemi Editore
Language: Italian

Com’è noto, tra le principali funzioni che possono essere attribuite agli articoli scientifici pubblicati in riviste c’è quella di fornire le traiettorie scientifiche di una disciplina e tracciarne gli avanzamenti. Il processo di selezione e riconoscimento di determinate idee contribuisce, senza ombra di dubbio, alla definizione e ridefinizione degli ambiti di interesse e delle linee di ricerca approvate e condivise dalla comunità scientifica di riferimento. Attraverso tali meccanismi, che gli storici e i sociologi della scienza individuano entro i processi di evoluzione della scienza moderna, la comunità scientifica si auto-governa, definisce sé stessa e si posiziona nello spazio pubblico con maggiore autonomia (Ancarani 1996). Da questo punto di vista può risultare utile tracciare alcune premesse teoriche ed epistemologiche che, da un lato, hanno accompagnato lo sviluppo e la concezione stessa della conoscenza scientifica e, dall’altro lato, analizzarne le implicazioni rispetto all’analisi che qui si propone. Per la “versione standard della scienza”, riferimento dominante fino alla prima metà del novecento, “la sostanza della conoscenza scientifica non dipende da influenze sociali […]; la scienza è un caso sociologico speciale perché ha uno status epistemologico particolare” (Mulkay 1979: 11). Nel rapporto tra scienza e società, seguendo tale prospettiva, lo sviluppo scientifico viene ricondotto principalmente agli apporti teorici e pone l’accento sull’autonomia della scienza rispetto al contesto e alle possibili influenze sociali.

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Com’è noto, tra le principali funzioni che possono essere attribuite agli articoli scientifici pubblicati in riviste c’è quella di fornire le traiettorie scientifiche di una disciplina e tracciarne gli avanzamenti. Il processo di selezione e riconoscimento di determinate idee contribuisce, senza ombra di dubbio, alla definizione e ridefinizione degli ambiti di interesse e delle linee di ricerca approvate e condivise dalla comunità scientifica di riferimento. Attraverso tali meccanismi, che gli storici e i sociologi della scienza individuano entro i processi di evoluzione della scienza moderna, la comunità scientifica si auto-governa, definisce sé stessa e si posiziona nello spazio pubblico con maggiore autonomia (Ancarani 1996). Da questo punto di vista può risultare utile tracciare alcune premesse teoriche ed epistemologiche che, da un lato, hanno accompagnato lo sviluppo e la concezione stessa della conoscenza scientifica e, dall’altro lato, analizzarne le implicazioni rispetto all’analisi che qui si propone. Per la “versione standard della scienza”, riferimento dominante fino alla prima metà del novecento, “la sostanza della conoscenza scientifica non dipende da influenze sociali […]; la scienza è un caso sociologico speciale perché ha uno status epistemologico particolare” (Mulkay 1979: 11). Nel rapporto tra scienza e società, seguendo tale prospettiva, lo sviluppo scientifico viene ricondotto principalmente agli apporti teorici e pone l’accento sull’autonomia della scienza rispetto al contesto e alle possibili influenze sociali.

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